Capitolo conclusivo della saga Arma Infero.
Mentre Karan accorre al richiamo di Lakon, sperduto nello spazio, la nuova Falange è colpita a tradimento dalla sua nemica di sempre, Gordia. Nulla ormai può impedire la resa dei conti, la più grande e catastrofica guerra dell’intera storia coloniale di Muareb. Questo è il volere del Martire Tiranno, questo il terribile messaggio della sua verità.
Ma dov’è la verità, ora che il cielo è prossimo a crollare sugli empi e i peccatori, ora che non solo Gordia ma tutto il pianeta si trova davanti alla minaccia della propria cancellazione? In fondo a tutto, la prova del Trono attende Karan con le sue confessioni, poiché nel vero amore come nell’apocalisse non può esserci spazio per inganni e bugie.
Eccoci giunti al 4°Capitolo della Saga di Fabio Carta, quello che secondo il mio parere risulta essede il più intenso e ricco di situazioni drammatiche, un pò perchè rappresenta l’Atto Conclusivo e poi perchè ripercorre con dolore e sofferenza tutte le vicende narrate dai suoi Protagonisti, in particolare da Karan che, attraversando un turbinio di emozioni e sensazioni, LUI che era stato Padrone, Servo ma soprattutto Amico ,si troverà di fronte alla scelta più importante: quella di vivere.
Una guerra combattuta senza vincitori con i Gordiani ostili alla Pace e una Falange sempre più potente e per questo pericolosa, che nel momento del bisogno bramerà vendetta con lo sguardo rivolto verso le stelle. Nello spazio Karan realizzerà quanto piccolo fosse il suo Mondo, oltre alla condivisione di diverse Verità celate che lo porteranno, diviso tra cuore e umanità , a scegliere e combattere la sua battaglia personale, non più per la Falange, nè per il Re ma per se stesso.
Lakon di contro appare subito al Lettore come Freddo e Sicuro, ormai perso nel suo ruolo di Martire Tiranno che lo “costringerà” a mettere mano a una Guerra combattuta nè Da Uomini, nè Per gli Uomini, MA CONTRO gli uomini. Flagello della Mente e suo braccio armato, incarnerà il Gudizio interpretando malevolmente i suoi Desideri, cancellando quello che a SUO avviso appariva essere un Errore irreparabile.
Nella Parte centrale emergerà il bisogno di Karan, sopravvissuto all’Apocalisse, di ricoprire il ruolo di Testimone, raccontare la sua Verità con parole amare e combattute; Con occhi nuovi e più razionali ripercorre tutte le vicende vissute, quasi stordito e afflitto per essere stato ingannato e reso ingannatore, accettando di sopravvivere nell’illusione di trascorrere serenamente gli ultimi attimi di vita accompagnato dal Silenzio e dalla delusione, in parte alleviata da un incontro che farà riemergere vecchi sentimenti sopiti, ma consapevole del Destino a cui non solo lui ma tutta l’umanità andava incontro.
Nella comprensione di come l’uomo, nel tentativo di ingannare il Dolore, abbia creato una Realtà Superiore, diventandone sempre più incline ad inchinarsi ad essa, il Lettore sarà accompagnato nelle pagine finali dove troveremo Karan che ,ormai fiaccato dagli anni, si trascinerà a stento nel tentativo di vedere un ultima volta quel volto che non aveva mai visto fino ad allora per dopo poi finalmente rendersi libero, libero di andare…..FINALMENTE.
Una Saga sinceramente molto Ricercata con uno Stile particolare, complessa ma che a me personalmente ha appassionato parecchio; Complimenti a Fabio Carta perchè al di là dell’opera in complesso, in questo suo ultimo Libro è riuscito a convogliare tutte le caratteristiche dei precedenti volumi dando la giusta conclusione alla Saga; Nella drammaticità delle immagini si riflette di più in questo capitolo, colpiti e coinvolti per un Destino che l’Uomo stesso si è delineato, facendo bene riferimento al Titolo (DELENDA GORDIA) dove con riferimento a un opera Latina, si capisce tristemente sempre più che per i Protagonisti è IMPOSSIBILE venire a patti…con nessuno. con gli uomini ……ma soprattutto con la Morte.
( Recensione di Walter Bianco da AmabiliLetture Blog )
Fabio Carta, nato a Roma nel 1975, appassionato di fantascienza ma anche dei classici della letteratura, come i romanzi del ciclo bretone e cavalleresco. Si è laureato in Scienze Politiche con indirizzo storico. Ha sviluppato uno spiccato interesse per le vicende che dal medio evo alla contemporaneità hanno visto le evoluzioni, gli incontri e gli scontri tra i popoli e le culture.Ha esordito nel 2015 pubblicando il primo volume della saga fantascientifica “Arma Infero” con Inspired Digital Publishing. Oggi questa saga conta quattro romanzi: Il Mastro di Forgia nel 2015, I Cieli di Muareb nel 2016 ed Il Risveglio del Pagan nel 2018 e Delenda Gordia nel 2019 Per la Delos Digital ha anche scritto un racconto lungo intitolato “Megalomachia” unitamente alla finalista del premio Urania 2016, Emanuela Valentini, della cui amicizia si fregia come una medaglia.Ha avuto inoltre l’onore di partecipare con diverse, importanti firme della fantascienza italiana fra cui Dario Tonani, il pluripremiato autore di Cronache di Mondo9, all’iniziativa “Penny Steampunk” del 2016 da cui è nato un volume di racconti fantastico–weird a tema steampunk a cura di Roberto Cera (ed. Vaporosamente). Infine ha pubblicato nel 2017 il romanzo cyberpunk “Ambrose” per i tipi di Scatole Parlanti.
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