sabato 2 aprile 2022

Padri di Giorgia Tribuiani

 È un pomeriggio di primavera quando, con lo stesso corpo e la stessa età del giorno della propria morte, Diego Valli risorge. Si risveglia sul pianerottolo di quello che era stato il suo appartamento, tira fuori le chiavi, prova a infilarle nella serratura ma si trova faccia a faccia con il figlio Oscar, lasciato bambino e invecchiato ormai di oltre quarant'anni. Da qui, ha inizio una vicenda di riconciliazioni e distacchi, una storia intensa e sincera sul rapporto tra padri e figli e sulla necessità del perdono. Una volta riconosciuto il padre, Oscar affronta il comprensibile straniamento aggrappandosi alle incombenze della quotidianità, mentre Clara, sua moglie, non crede al miracolo e si oppone all'idea di ospitare in casa uno sconosciuto. A complicare le cose, si aggiunge l'arrivo di Gaia, la figlia della coppia, che torna nella città natale per trascorrere le vacanze. Di nascosto dalla madre, che è spesso via per lavoro, Gaia finalmente ha l'occasione di conoscere suo nonno: un uomo profondo, amante della musica, più simile a lei di quanto sia mai stato suo padre. Oscar, al contrario, scoprirà aspetti di Diego che non pensava gli appartenessero.




Giorgia Tribuiani ha scritto un romanzo che analizza le dinamiche tra padri e figli attraverso una vicenda di distacchi e riconciliazioni dove la necessità di perdono si fonde e confonde attraverso le piaghe di una amore cercato e dato forse troppo per scontato, che manifesta latente la sua incomunicabilità tra i personaggi che mantengono le distanze, fermi nelle loro convinzioni che non permettono di accogliere il bisogno di essere capiti, compresi e ascoltati senza dover rispondere.

Attraverso un espediente "fantastico" l'autrice riunisce dopo 40 anni un padre e un figlio dando vita ad un gioco di specchi che coinvolge con i suoi riflessi, tra ricordi e pentimenti, diverse generazioni a confronto drammaticamente distanti, con valori totalmente diversi che inevitabilmente conducono i protagonisti fino all'estremo arrivando allo scontro quando vengono raggiunti i limiti individuali.

Con bravura l'autrice riesce a divincolare bene la storia, fin dall'inizio, dalla necessità di giustificare quel mistero legato alla "rinascita" del protagonista, con l'intento di contenere l'intera vicenda all'interno di due interrogativi sui quali si basa parte della struttura narrativa del romanzo: "Si smette mai di essere padri? - Si smette mai di essere figli? "

Attraverso una prosa "fascinosa", ricca però di sentimenti confusi, la narrazione procede in maniera delicata tra alti e bassi; la scrittura risulta molto ricercata e sintetica dimostrando però tutta la maturità di un autrice che, oltre ad entrare nei pensieri dei suoi personaggi, riesce bene a tradurre nelle sue storie quel bisogno di raccontare un esperienza di vita vissuta e reale che, spinta dagli eventi, consuma in maniera radicale i suoi protagonisti che stravolti finiscono per trasfigurare la loro condizione.

Diego Valli vive un dramma esistenziale trascinando la sua persona alla ricerca di comprensione e compassione, cercando di togliersi di dosso angoscia nel reclamare spazio in un mondo che non sente più familiare.

Oscar è un figlio che cerca con tutte le sue forze di abbracciare una "seconda possibilità", compassionevole verso i propri errori e naufragando come padre contro le debolezze nascoste ad una figlia che, riconoscendo i suoi limiti, cominciava a guardarlo non più come padre ma come uomo.

Gaia, personaggio vitale per la ricostruzione narrativa, sembra essere l'unica a sfruttare la doppia occasione fornita dal destino per recuperare, non solo un nonno, ma anche quel padre da cui aspirava affetto e considerazione: attraverso i suoi occhi il lettore scopre le debolezze altrui arrivando fino alla radice di quella carenza nei confronti di una perfezione e infallibilità genitoriale che solamente un "atto di fede" poteva riequilibrare avvicinando verso l'approvazione e stima reciproca che poteva riconciliare ad un sentimento smarrito come l'amore.

In questo tracollo familiare emerge con prepotenza, attraverso pagine intrise di tensione narrativa, tutta la fragilità di un'equilibrio su cui poggia quella "normalità" artificiale creata per contrastare la frustrazione personale di fronte ai tanti errori e debolezze di una vita che, senza accettazione, rischia di essere trascinata nell'oblio dell'incomunicabilità.

Con il suo romanzo l'autrice testimonia quindi come l'accettazione possa arrivare solo dietro la comprensione e il perdono, capaci di colmare le assenze e le distanze generate il più delle volte dalla fragilità dell'intimo umano, incapace di comunicare trascinando nell'incomprensione legami familiari avvelenati più dalle parole non dette che da quelle dette; i ruoli così vengono disarticolati dalla loro forma ideale per giustificare la propria incapacità e nello stesso tempo irrazionalmente per pretendere quella perfezione dalle stesse persone che commettono gli errori, incarnandosi in pretesto o conseguenza.

Davvero tantissimi complimenti sinceri a Giorgia Tribuiani (che con vero piacere seguo fin dal suo esordio letterario Guasti ) perchè con il suo libro è stata capace, ancora una volta, di coinvolgermi attraverso dinamiche raccontate con dolore e rabbia ma espresse con empatia attraverso la voce di personaggi che, non nascondendo le loro fragilità, condividono quello smarrimento esistenziale di fronte a qualcosa di imprevisto o forse solo evitato; in particolare nel libro l'autrice traduce quel senso di angoscia subito nell'idealizzare la figura di un padre, considerato come infallibile, scoprendo poi che quella sua imperfezione non delude in quanto tale ma preoccupa di più perché rischia di diventare parte integrante nella vita di un figlio inabile a correggere gli stessi errori perché giustificato da una condizione precedente.    

 



Giorgia Tribuiani è nata ad Alba Adriatica e vive a Pescara. Dopo la laurea in Editoria e giornalismo e un master in Marketing e comunicazione, ha collaborato con testate giornalistiche e agenzie di stampa e curato la comunicazione online per alcune multinazionali. Attualmente lavora come docente di Scrittura creativa presso la Bottega di narrazione, diretta da Giulio Mozzi. Ha esordito nel 2018 con il romanzo Guasti, edito da Voland. Con Fazi Editore, nel 2021 ha pubblicato Blue nel 2022 Padri.



                  PADRI

AUTRICE: GIORGIA TRIBUIANI

EDITORE : FAZI (Collana Le Strade)

GENERE : NARRATIVA 

USCITA: 24 FEBBRAIO 2022

FORMATI: COP. FLESSIBILE / E-BOOK

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