sabato 30 luglio 2022

Cacciatori di fantasmi di Fabio Monteduro

 Tutto ha inizio, da quel che ci è dato sapere, davanti al cancello di una grande villa di campagna, è lì che si consuma una morte assolutamente inaspettata quanto assurda. Da questo inspiegabile suicidio si diramano le angoscianti vicende del romanzo. Tra i protagonisti, Matteo, aspirante regista di film horror. Andrea, appassionato di sovrannaturale. Sarà l'incontro tra questi due personaggi che farà nascere l'idea di diventare cacciatori di fantasmi. E ancora, Emma, la sorella di Andrea, sembra avere poteri da medium. Alicia, una ragazza peruviana, laureata in psichiatria, pertanto refrattaria alle idee dei suoi "nuovi" amici. Su tutti si ergono tre inquietanti presenze: Erwin Kanvans, stimato psichiatra. Fatima Gutiérrez, una levatrice chiamata la Santa mammana. Per finire, il S.Cataldo, un ex manicomio abbandonato. Gli improvvisati "cacciatori di fantasmi" si troveranno a lottare per le loro stesse vite, trovandosi, ben presto, faccia a faccia coi loro peggiori incubi. Con la prefazione di Mirko Barbaglia fondatore del Ghost Hunters Team.

Fabio Monteduro ha scritto una storia ai confini della realtà, molto complessa e ricca di sfaccettature che, oltre a sconvolgere, confonde spingendo al limite la ragione dei suoi personaggi che empaticamente affrontano, in simbiosi con il lettore, le diverse prove per raggiungere una verità tanto desiderata quanto temuta.

Nel libro l'autore riesce brillantemente a mescolare diversi generi: giallo, thriller e horror si alternano per stupire e sorprendere chi legge non solo attraverso la paura, ma utilizzando anche la parte psicologica dei personaggi che, con il loro essere "complicati", rendono la vicenda ancora più ricca di sconvolgimenti: nel libro viene anche messa a nudo la fragilità umana attraverso le vicende dei protagonisti che, attraverso i numerosi flashback utilizzati nel libro, rivivono un passato che si scoprirà poi comune a tutti, riemergendo così ricordi e colpe che nel presente narrativo cercheranno di giustificare in parte le azioni dei protagonisti.

Tutto inizia con una morte improvvisa quanto strana, raccontata dall'autore in maniera cruda, senza filtri, sicuramente per marcare ancora di più lo stravolgimento di una quotidianità da parte di un male che, da questo momento in poi, comincerà a manifestarsi attraverso diversi terribili episodi, colpendo fisicamente e moralmente tutti i protagonisti della storia, legati tra loro da un filo invisibile.  

Sandra, Saverio, Emma, Matteo, Andrea e Diego diventano così pezzi di un meccanismo che una volta messo in moto porterà inevitabilmente verso verità passate, sepolte, ma da cui però era impossibile sfuggire all'infinito.

Di sicuro il compito affrontato da Fabio Monteduro non è stato facile, soprattutto nel costruire una trama cosi' complessa da far sviluppare poi in maniera imprevedibile nel corso del libro:  nonostante tutto questo però posso dire personalmente che l'autore riesce con molta maestria a rendere la lettura realmente avvincente, coinvolgendo il lettore in prima persona in un mistero ricco di colpi di scena, ritrovandosi nello stesso tempo affascinato da uno stile dalla forte "contaminazione" di tinte gotiche e sfumature lugubri presenti in maniera importante nel libro certamente per aumentare di molto il livello di suspance.

Per questo nel libro, come logico, non mancano i classici elementi riconducibili al genere trattato, come posti desolati, case sinistre e infestate, manicomi abbandonati, tutti luoghi "ideali" per nascondere verità che alla fine sapranno destabilizzare il lettore che, con enorme fatica e guidato dalla curiosità, proverà a non chiudere gli occhi di fronte a tanta malvagità.

Anche l'atmosfera ricreata dall'autore risulta talmente palpabile da suscitare in chi legge sgomento, in particolar modo durante le tante scene forti presenti nel libro che ben si amalgano con fasi in cui invece la narrazione evolve divenendo claustrofobica

Lo stile dell'autore è molto scorrevole e diretto; infatti, come il suo solito, non si perde mai in elementi non necessari per mantenere sempre alta la tensione grazie anche alla sua capacità descrittiva molto precisa e attenta da rendere la scena quasi "cinematografica".

Con stress emotivo si raggiungerà così la parte finale del libro dove il tempo sarà scandito in maniera "stressante" fino a giungere al finale che terrà col fiato sospeso il lettore fino all'ultima pagina.

C'è da dire che la voce dell'autore per tutto il libro risulta sempre imparziale, necessariamente questo per sorprendere e suscitare terrore facendoci "semplicemente" affrontare le nostre paure comuni più nascoste, riuscendo anche a far riflettere su una malvagità attraverso elementi non convenzionali, come senso di colpa e ricordi, utilizzando anche, come strumento, la mente umana in tutta la sua complessità per raccontare un male che, anche se non presente fisicamente e nutrito nelle viscere della scelleratezza umana, si manifesta in tutta la sua mostruosità, imprevedibile proprio perché, nascosto nelle pieghe di una quotidianità, sarà ancora più alterato. 

Tanti complimenti sinceri a Fabio Monteduro che ancora una volta riesce ad attingere dalla realtà e dalla sua esperienza personale per costruire una storia che, al di là della complessità, nasconde il fascino dell'ambiguità e del mistero in grado di colpire maggiormente il lettore rispetto al terrore provocato dalle tante scene forti, costringendo così ad affrontare la lettura abbandonando la parte razionale per lasciarsi guidare principalmente dall'istinto. 

giovedì 21 luglio 2022

Mai stati innocenti di Valeria Gargiullo

 Uno stradone di un chilometro divide Civitavecchia a metà. Da una parte Santa Fermina, con le sue villette a due piani e le vie coi nomi dei fiori; dall'altra Campo dell'oro, i casermoni popolari e i fumi degli impianti industriali che corrodono l'anima delle persone. Di là, un futuro prospero, le bollette in regola, le vacanze al mare; di qua, le famiglie arrancano e i figli, abbandonati a loro stessi, sognano una fuga impossibile. È quello che fa anche Anna, che ha studiato duramente e messo i soldi da parte per potersene andare via, lontano, all'università. Poche settimane ancora e finalmente salirà su un treno, pronta a costruirsi una vita diversa. Tutto sembra andare in frantumi quando Anna vede Simone, il suo fratellino di quattordici anni, in sella a un motorino, con un martello in mano, insieme alla feroce banda criminale che controllala zona. I Sorci, li chiamano, e nei loro affari è bene non immischiarsi mai. Anna vorrebbe salvarlo, ma sa che con certa gente è impossibile trattare. Si scende a patti, semmai, fino alle estreme conseguenze. Con l'autenticità di chi in un posto così ci è nato e cresciuto, Valeria Gargiullo demolisce la retorica che spesso accompagna il racconto delle periferie, e lo fa con la consapevolezza che il Male non è soltanto un nemico, ma anche un compagno quotidiano e una pericolosa tentazione.


Valeria Gargiullo ha scritto un romanzo d'amore e violenza,
una storia coraggiosa raccontata senza ipocrisia o vittimismo
dove i protagonisti, crescendo troppo in fretta, riversano tutta la loro disperazione in quella voglia di evadere per lasciarsi tutto alle spalle, dove il coraggio per alcuni si traduce nel desiderio di combattere per cambiare un destino già scritto, mentre per altri si modella sulla pelle di chi decide di restare vittima del luogo in cui si nasce, arrendendosi alla vita.

Ci troviamo a Civitavecchia, nella parte popolare, un quartiere immaginario poi non molto lontano dalle nostre periferie: Campo dell'oro; qui Anna, la nostra protagonista, combatte ogni giorno la miseria con la voglia di redimersi da una vita senza vie di fuga, dividendo il suo amore per il fratello e per la madre e coltivando odio nei confronti del padre che li aveva abbandonati.

In una famiglia dove i ruoli erano mescolati per Anna solo lo studio era l'unica possibilità di riscatto, l'unica cosa che ancora non l'aveva tradita, l'arma per evadere da tutto e tutti;
La sua speranza, a lungo coltivata, finirà però presto per infrangersi contro una realtà dolorosa che la metterà di nuovo a terra, un muro invalicabile che metterà alla prova il suo sentimento attraverso un ricatto d'amore che la trascinerà con forza nella violenza, portandola al limite facendo emergere tutto il male nascosto.

In questo dialogo personale Anna rilegge la sua vita attraverso tutta quella amarezza provata, dove i ricordi crudeli di un passato distante ancora bruciano sotto la sua pelle; quello per lei era forse davvero l'ultimo tentativo per chiudere i conti col passato, cercando di canalizzare ed esorcizzare tutto il male vissuto, tutta quella disperata volontà di dimenticare, attraverso il ricordo, un nemico a volte combattuto e in parte assecondato con coraggio.

Il coinvolgimento emotivo del lettore passa attraverso una narrazione che si sviluppa attraverso capitoli che alternano passato e presente: un romanzo raccontato in due tempi dove un dialogo intriso di violenza ben sostiene quel un ritmo cupo e drammatico che coinvolge emotivamente in quei frangenti dove si affievolisce la speranza sempre più soffocata da frustrazione e risentimento.

L'autrice, con un linguaggio sempre sincero e giovanile, è davvero brava nel raccontare una storia senza giudizio o retorica, attingendo al proprio vissuto, contrapponendo il degrado sociale a quella voglia di rinascita di chi non si arrende.

La storia di Anna diventa cosi' quella di tutti noi, di chi nonostante tutte le difficoltà non si arrende e cerca di cambiare in meglio la propria esistenza, a tutti i costi, anche se per farlo ci si deve sporcare le mani o affrontare muri invalicabili.

Davvero tanti complimenti sinceri a Valeria Gargiullo che ha scritto un libro d'esordio davvero molto trascinante, che colpisce per la forza dei suoi protagonisti e per la capacità stilistica con la quale, con la semplicità del cuore, racconta una storia molto vicina alla nostra quotidianità che, anche per questo, rende il coinvolgimento empatico con i protagonisti ancora più veritiero e sincero.


Formule mortali di François Morlupi

 In una torrida estate romana, un anziano cammina nel parco di villa Sciarra, nell’elegante quartiere di Monteverde. Un odore tremendo atti...