lunedì 30 gennaio 2023

Fichi di Marzo di Kristine Maria Rapino

 

Per la famiglia Guerrieri, la pasta non era mai stata solo un piatto di pasta. Era un'occasione per ritrovarsi intorno al tavolo, un ricordo di infanzia, un credo tramandato di padre in figlio; il sogno di generazioni di uomini e donne, impiegate davanti alle impastatrici di quell'antico mulino, ai piedi della Majella, diventato, nel 1907, il Pastificio Guerrieri. Nella cascina di Roccasinara in cui abitavano da sempre, Giordano Guerrieri aveva provato a trasmettere quella passione ai suoi tre figli, ma Arturo, il maggiore, era diventato uno zoologo più che meticoloso, mentre Eva aveva lasciato il nido per fare carriera a Bologna. Solo Diamante, ventisettenne troppo ribelle e studentessa fuoricorso, era stata impiegata nello spaccio del pastificio. La morte improvvisa di Giordano, però, riporterà tutti a casa, e davanti a un piatto di pasta ciascuno dovrà fare i conti con quello che l'uomo ha lasciato dietro di sé, strascichi di un'esistenza di menzogne e continue prevaricazioni nei confronti della moglie Gemma e dei figli. Il loro destino si intreccerà a quello della giovane Anila, di origini albanesi, senza una casa né un posto dove andare, con una bambina in grembo che non vuole e un segreto che toccherà la famiglia molto da vicino. Finché la vita troverà un modo per sorprendere tutti, come un albero capace di dare i fichi a marzo.


Kristine Maria Rapino con il suo esordio letterario racconta la storia di una famiglia complessa che torna a confrontarsi dopo tanti anni perchè costretta a riprendere in mano una convivenza interrotta più che dal destino dal volere dei singoli componenti: in tutti c'è il disgusto di un ruolo accettato ma non voluto che, appesantito dal rimorso di alcune situazioni lasciate in sospeso, comincerà a cedere sotto i colpi della volontà di riconciliazione di Gemma che, dopo aver vissuto a lungo con la testa sotto la sabbia, deciderà una volta per tutte a riconquistare una vita "normale".

L'autrice, seppur confrontandosi con un genere che ha già illustri predecessori, mantiene uno stile del tutto fresco e originale, arricchito dal fascino di una scrittura confidenziale che, anche nelle parti dove l'intreccio narrativo si fa più complesso, rimane preciso e sicuro.

Un pastificio, la pasta, la "sacralità" di sedersi tutti alla stessa tavola celebrano il rito di una famiglia che dopo anni si riscopre con i suoi dubbi e limiti, dove la felicità individuale viene messa a rischio da quella altrui nonostante sia chiaro, fin dalle prime pagine, che "da soli non si va da nessuna parte".

Le difficoltà di una vita che aveva ancora voglia di sorprendere in negativo, ma anche in positivo, rende tutti vittime e carnefici uniti nella speranza di non aver ereditato quel senso di colpa dal quale ognuno a suo modo adesso cercava di superare.

La morte improvvisa, così come la vita, aveva costretto tutti a decifrare le fragilità comuni, senza rincorrere più nessuno, fino a quando però rabbia e inganno si ripresenteranno senza chiedere permesso trasformando un sorriso ingenuo in una smorfia di dolore, provocato dalla forza di un tradimento che fornisce solo il silenzio come risposta alla sofferenza.

Anche i ricordi verranno contaminati smantellando l'immagine di una famiglia solida che, solo dopo aver seguito i propri demoni, ritorna ad essere tale restituendo gratitudine e riconquistando quella libertà avvelenata da un odio seminato dagli anni in cui ognuno aveva preferito allontanarsi dimenticando di essere forte.

Davvero tanti complimenti a Kristine Maria Rapino che ha scritto un libro davvero molto bello e coinvolgente che, a differenza di un romanzo di formazione, corre a ritroso pagina dopo pagina per ritrovare i valori dimenticati, necessari a educare noi lettori a ritrovare la forza nella disgrazia, a dare "frutto" anche fuori stagione.....così come i FICHI A MARZO....  

 


Kristine Maria Rapino è nata nel 1982e vive a Chieti, dove lavora nel sociale. È editore docente di scrittura creativa alla ScuolaMacondo. Ha studiato recitazione e sceneggiatura
e ha lavorato per il teatro e a Cinecittà.
È stata finalista al Premio Letterario RaiLa Giara e concorrente del talent letterario diRai 3 Masterpiece. Nel 2014 ha vinto il PremioLetterario Sándor Márai ed è stata finalista
al Premio Internazionale di LetteraturaCittà di Como.


TITOLO: FICHI DI MARZO

AUTRICE: KRISTINE MARIA RAPINO

EDITORE: SPERLING&KUPFER

GENERE: NARRATIVA

FORMATO: COPERTINA RIGIDA/E-BOOK

USCITA: 30 AGOSTO 2022

 

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giovedì 26 gennaio 2023

FOG di Daniela Ruggero

 Sono Raul Campbell il re indiscusso di Detroit.Sono il capo del traffico di armi, degli incontri clandestini e il futuro pappone delle donne di mio padre. Il mio destino è scritto nel mio cognome, ma qualcuno sta tentando di usurparmi il trono.Mi chiamo Ryan Miller, sono il diavolo della 8-Mile, sono cresciuto in una roulotte ai margini di una città che ha dominato il mondo. Sono il frutto del degrado e dell’indifferenza.Due uomini lontani che si incontrano per un caso fortuito, un dominatore e un assassino senza scrupoli che si consumeranno nel desiderio.I ruoli si invertiranno e in una guerra per il territorio scopriranno che l’amore non conosce limiti se non quelli dettati dalla paura.

Daniela Ruggero con questo suo ultimo libro ci riporta nel mondo di Dust per raccontarci il passato dei nostri due protagonisti, Raul e Ryan, cercando di farci entrare dentro quella loro sofferenza vissuta in un trascorso che condizionava fortemente adesso un presente carico di rancore e odio.

Il ritratto che ne esce fuori è quello di due anime dannate che, nonostante la distanza, si incontrano e scontrano per affrontare insieme quella violenza che domina la loro vita, per trovare respiri complici in un esistenza capace di consumarli come il fuoco di quell'amore che li univa.

Un romanzo forte e intenso che tiene col fiato sospeso fino all'ultimo, luce e ombre che si alternano in una storia dove nulla è scontato, dove il tradimento colpisce forte provocando ferite profonde che provocano una rabbia, a volte insensata, che viene lenita solo da un rapporto sentimentale che però non aveva troppe speranze per il futuro.

Con una scrittura sempre molto curata nei dettagli nella lettura si riescono a vivere in maniera vivida tante emozioni contrastanti, questo anche attraverso anche una narrazione dove nessun dettaglio è lasciato al caso e dove l'autrice è brava a lasciare quel velo di mistero necessario a mantenere sempre alta l'attenzione del lettore.

Daniela Ruggero riesce ancora una volta con i suoi personaggi a scandagliare l'animo umano mettendone a nudo non solo la debolezza ma anche la forza che poi riesce bene a caratterizzare nei protagonisti bilanciando dolce e amaro, dolore e speranza, in una vicenda fortemente caratterizzata dalla violenza.

Oltre questa come tema principale possiamo ritrovare nel libro passione e solitudine che, accompagnati da odio e dannazione, dosati con saggezza dall'autrice compongono un mix ideale per coinvolgere il lettore in prima persona, senza ricorrere a elementi poco originali e troppo scontati per il genere proposto.

Secondo il mio parere il fulcro principale del romanzo ruota intorno al forte contrasto caratteriale dei due protagonisti:

Raul è temuto da tutti, è un dominatore e come tale pronto senza scrupoli a dispensare dolore e dipendenza.

Ryan è un demone necessariamente "cattivo" per dominare quel mondo in cui vive, un essere senza paura cresciuto all'inferno. 

Entrambi però, nonostante le loro differenze, sono comunque vittime, segnati da un dolore subito e dispensato da un carnefice troppo vicino a loro cuore da non permettere loro quella ribellione giusta per uscire dalla sofferenza.

Mentre uno però vive la vita come una condanna senza appello l'altro riesce a sopravvivere a quel dolore identificarsi con quell'ossessione, diventando lui stesso dolore per gli altri.

Solo un sentimento come la vendetta poteva unire le loro anime, la loro sofferenza, che trovava riposo in un amore non conveniente ma necessario per impedire loro di perdersi e cadere sempre più in basso; insieme per rinascere, per combattere sacrificandosi l'uno per l'altro.

Questo romanzo di Daniela Ruggero (a cui vanno i miei più sinceri complimenti) si legge davvero tutto d'un fiato e come i precedenti rende omaggio alla sua abilità stilistica capace di ricamare una storia capace di trasmettere ai lettori emozioni e sensazioni forti, vissute nel bene e nel male; questo è possibile grazie ai suoi personaggi che (come sempre) vengono caratterialmente molto ben approfonditi; i suoi protagonisti, segnati dalla rassegnazione più profonda, riescono a far risorgere la speranza quando l'amore, nato dalle ceneri della violenza, arriva a stravolgere per mettere in discussione di nuovo tutto, per diventare un amabile veleno che, poco alla volta, finisce dolcemente per infettare anche chi apparentemente ne sembra immune.

 

venerdì 20 gennaio 2023

Il mondo magico di Sandy di Daniela Viviano

 

Il magico mondo di Sandy è un romanzo fantasy. E’ la storia di una fatina di nome Sandy che dopo essere venuta a conoscenza della sua vera identità, quella di fata e non di strega, un’identità che le è sempre stata negata per turpi fini, intraprende un viaggio avventuroso alla ricerca delle sue vere radici. Nel suo intrepido viaggio non sarà da sola, ma per sua fortuna potrà godere della compagnia e della forza di quattro simpatiche maghette e di un bizzarro e affascinante elfo che scoprirà ben presto essere la sua anima gemella.

Daniela Viviano è senza dubbio un'artista poliedrica che riesce a sfruttare al massimo tutte le sue capacità anche e soprattutto in ambito letterario; il suo racconto fantasy mi ha letteralmente "catturato" fin dall'inizio tenendomi incollato sulle pagine affascinato, oltre che dalla costruzione narrativa, dalla sua capacità descrittiva del tutto molto originale e frutto di una mente "genialmente" incline a creare, con molta naturalezza, mondi magici che fanno da contorno a una storia coinvolgente e ricca di simbolismo.

La protagonista della storia è Sandy, una fatina scelta per ricevere un potere immenso, tanto prezioso da mettere a repentaglio la sua stessa esistenza; cresciuta ignorando la sua vera natura cercherà con tutte le forze, in maniera istintiva, di liberarsi dalle catene imposte da un maleficio che le impediva di sviluppare il suo vero potenziale. 

Sandy viene descritta in un primo momento con sfumature molto contrastanti, soprattutto per amplificare la natura "ambigua" del suo essere strega, conquistando così emotivamente il lettore che, consapevole della verità, con facilità s'identifica empaticamente con le vicende della protagonista che, con ingenuità, cercherà di spogliarsi di una negatività appartenente a tutte quelle creature destinate ad essere messe in disparte per la loro natura infida e malevola.

Attraverso regni immaginari accompagneremo Sandy in una storia dove sarà costretta ad affrontare prove molto difficili, contando principalmente sulla forza dell'amicizia solo fino a quando quel potere invisibile verrà rivelato e liberato suscitando però, in un primo momento, uno strano senso di colpa quasi innaturale per non essere riuscita prima a fidarsi completamente del suo istinto.

La capacità stilistica dell'autrice permette di "modellare" la narrazione utilizzando un linguaggio diverso a seconda dello scenario, non privando mai originalità e adrenalina ad una trama che, nonostante la lunghezza dei suoi capitoli, si sviluppa in modo lineare e avvincente per ogni fase del racconto.

Nella parte finale, dopo un momento di stasi nel quale la voglia di abbandonare tutto e tornare alla vita di prima sembrava predominare su tutto, la volontà di sconfiggere il male, che finalmente aveva assunto sembianze ben definite, e la necessità di mantenere fede ad una promessa fatta spingeranno Sandy a lottare e a combattere senza più nascondersi, facendo leva su una rabbia covata nell'intimo che l'aveva trasformata in una vera guerriera, pronta a tutto per il bene comune e armata di un potere straordinario. 

Tanti complimenti a Daniela Viviano (che ringrazio anche per la fiducia) che con il suo racconto fantasy è riuscita a coinvolgermi davvero tanto, attraverso uno stile descrittivo molto trascinante ma soprattutto raccontando una storia dove la protagonista si batte per la verità arrivando a sacrificare tutta se stessa; semplificando il messaggio tra le righe dell'autrice possiamo dire che Sandy è come tutti quei adolescenti che "combattono" ogni giorno per scoprire la loro vera "identità", per esprimere la loro vera inclinazione, per trovare un posto giusto in un mondo difficile, ostile, capace a volte di nascondere verità non sempre visibili se non con il cuore, con la determinazione o con la forza dell'amicizia.

martedì 10 gennaio 2023

L'urlo della sirena di Maria Enea

 

1943. In una Palermo devastata dai bombardamenti degli Alleati, la dodicenne Cristina, affetta da poliomielite, perde la propria casa nell'antico quartiere dell'Albergheria e con la famiglia è costretta a rifugiarsi in casa della nonna, in periferia.

Nel racconto, che segue la crescita della protagonista lungo un arco temporale che ci porta al 1970, le vicende e le violenze della Storia s'intrecciano con quelle di cui è vittima Cristina. La sua ancora di salvezza è rappresentata dalla profonda amicizia con la cugina Franca e con la ricchissima marchesina Laura Betalli, colta e femminista ante litteram.
Tra mille difficoltà, eventi bellici, letture, sorrisi, musica, paure, orrori e prime esperienze sentimentali. le tre ragazze realizzeranno le proprie aspirazioni,e Cristina riuscirà, grazie alla sua caparbietà e alla sua passione per l'arte, a trovare il riscatto umano a cui aspira. Una storia di speranza e resilienza.

 


 

Maria Enea ha scritto un romanzo davvero coinvolgente dove una piccola e flebile luce riesce a penetrare spesso nelle tante ombre, tra pagine cariche di angoscia per una guerra che non aveva portato solo sofferenza ma aveva tolto anche  dignità a tante persone.

Cristina è la protagonista del libro, vittima e testimone a tratti sottomessa che accompagna il lettore in una Palermo devastata dalla seconda guerra mondiale dove, nonostante la diversità, non c'era più tempo per piangere, per capire il dolore, ma solo accettare e andare avanti.

Cristina sarà costretta dal destino a crescere in fretta dimenticando la sua età per vivere una vita già minata fin dall'inizio da una anormalità che provocava tormento attraverso lo sguardo di chi guardava con compassione.

Il mondo che cambia rapidamente, la devastazione che in un attimo aveva cancellato tutto, perfino la bellezza dei colori che non riusciva più a riemergere nemmeno nell'illusione della mente che di frequente veniva turbata dal rumore delle bombe che poco alla volta avevano smantellato ogni minima speranza.

Per Cristina però la sofferenza sarà ancora più dura perché, oltre al disprezzo, riceverà dalla vita tanta rabbia e vergogna, costretta a subire senza poter chiedere aiuto a nessuno, abbandonata da tutti, perfino da quel Dio che sembrava proprio essersi dimenticato delle sue sciagure. 

La capacità stilistica dell'autrice non si evince solo in una narrazione ben bilanciata tra le diverse fasi narrative ma soprattutto nella semplicità e completezza con cui riesce a dipingere perfettamente una società dove le donne venivano discriminate, abituate a pensare in silenzio, trasmettendo tutta la forza e vigore di coloro che rivendicavano la propria libertà come forma di rispetto.

Dopo tanta tribolazione la protagonista comincerà a raccogliere i brandelli della propria anima per ricostruire un esistenza che, dopo aver toccato il fondo, non può far altro che risalire; in un paese diviso in due, dove venivano sacrificate solo le persone migliori, Cristina continuava a combattere la sua guerra personale supplicando quel Dio, urlando la sua disperazione solo per raggiungere quella vendetta che avrebbe permesso di riprendere la vita là dove era stata lasciata, per recuperare fiducia nei confronti di un amore abbandonato per lacrime e violenze.

Nonostante l'angoscia di un ricordo non ancora cancellato, l'illusione di tornare a guardare il mare con occhi diversi si scontra con la voglia di lottare per qualcosa di meglio, per non accontentarsi di affidare al tempo il compito di lenire quel senso di colpa.

Nel finale quel sentimento di speranza, accompagnato da un cielo che finalmente torna ad essere sereno e cullato da un vento leggero, ci apre una finestra su un futuro dove ritroviamo finalmente fiducia e dignità dopo tanta disperazione.

Tanti complimenti sinceri a Maria Enea (che ringrazio anche per la fiduciache con il suo romanzo mi ha coinvolto in prima persona attraverso una storia che colpisce emotivamente in maniera forte, non risparmiando dolori e angosce dispensate da un destino che sembrava essersi accanito su una Protagonista che, nonostante tutto, riuscirà a riemergere dalle sue ceneri facendo forza sulla caparbietà e sulla resilienza, per tornare ad essere una donna libera e indipendente, una donna capace di riprendere in mano la sua vita con la forza dell'emancipazione.

 

Formule mortali di François Morlupi

 In una torrida estate romana, un anziano cammina nel parco di villa Sciarra, nell’elegante quartiere di Monteverde. Un odore tremendo atti...