martedì 27 settembre 2022

Sarò breve di Francesco Muzzopappa

 Ennio Rovere fa testamento. Ha impiegato l’intera esistenza per costruire un sogno e ci è riuscito mettendo su un mobilificio di successo che porta il suo nome in Brianza. Si è fatto da solo, ha avuto fortuna, anche se la sua vita non sempre è stata facile. Ha avuto amori più o meno fortunati, mogli più o meno fedeli, figli più o meno litigiosi, collaboratori più o meno capaci. Con il testamento, però, ha l’occasione di rimettere tutti a posto: dalla prima moglie all’esuberante donna di servizio, dal figlio minore allo zelantissimo autista, dal dentista al cane devoto. Mai come adesso, si sente libero di parlare e dire finalmente la sua.
Con la scusa di distribuire in maniera equa il suo patrimonio, il protagonista di questo libro ripercorrerà per iscritto la propria esistenza, intrecciando dinamiche familiari e lavorative, premiando quanti davvero hanno meritato il suo affetto e punendo senza pietà tutti gli altri, senza risparmiarsi neppure nel giudizio.
Ormai, questo è chiaro, non ha più nulla da perdere.
Un autore amatissimo dai suoi lettori torna in libreria con un romanzo originale e pieno di inventiva, un testamento in forma di commedia dallo spirito dissacrante e tutto da ridere.



Nell'ultimo libro di Francesco Muzzopappa il protagonista è passato a miglior vita e il suo testamento diventa per l'autore un espediente per far conoscere la sua storia, per raccontare senza filtri la vita di un uomo che, non avendo più nulla da perdere, voleva mettere il punto ad un esistenza fatta di alti e bassi, di vittorie e sconfitte, cercando di fare ma soprattutto dire (da morto) quello che in vita non era riuscito.

Ennio Rovere era un uomo che si era fatto da solo, che era riuscito a realizzare un sogno, il suo sogno: dopo un infanzia difficile, fatta di fame e povertà, la ricerca d'indipendenza era diventata sempre più sinonimo di sopravvivenza, soprattutto in ambito lavorativo dove, giorno dopo giorno, aveva cominciato a trovare una sua dimensione fino a raggiungere quel successo insperato da giovane ma che darà negli anni prosperità e tante soddisfazioni.

Tra gioie e dolori, amori sbagliati, figli e collaboratori, arrivato ormai alla fine della sua esistenza, Ennio sente l'esigenza di chiudere tutte quelle situazioni lasciate a metà decidendo così di riversare tutte la sua emozionalità in un testamento che si trasforma in un "memoriale" dove, rivolgendosi direttamente alle persone più care, rivivendo esperienze di vita passate insieme lasciando ad ognuno poi un insegnamento di vita.

Si inizia con la moglie, con la quale (come diceva lui) formava una coppia "improbabile"; un rapporto difficile che comincia a guastarsi quando diventerà mamma, con la nascita di quella figlia che, se da una parte aveva scombinato gli equilibri in casa, dall'altra aveva rappresentato un ancora di salvezza nel futuro, non solo per lui ma per la famiglia intera, quando l'azienda era entrata in crisi.

Dal genero ai nipoti, a cui consiglia di vivere la loro vita sempre al massimo perchè sicuro che fossero destinati a cose grandi, si passa poi ai personaggi "secondari" come il dentista, il psicoterapeuta e la segretaria che hanno accompagnato e arricchito fasi della sua vita; tra questi certamente la persona più cara sarà l'autista che, oltre ad essere un confidente prezioso, negli anni era diventato per Ennio un amico davvero sincero e insostituibile.

Amori importanti, amori sbagliati o tutte quelle storie significative che forse avrebbero meritato di più, arricchiscono un racconto dove il ringraziamento forse più sentito arriverà solo alla fine, ovvero quello rivolto ai suoi dipendenti ai quali Ennio non chiede altro che continuare a lavorare con la stessa passione di sempre che aveva permesso alla sua azienda di crescere tanto.

Con la solita scrittura, sempre scorrevole e dinamica e accompagnata da sarcasmo e da sottile ironia, in questo libro   (rispetto ai precedenti) piacevolmente troviamo più presenti  sfumature dove traspare dolcezza e affetto, dando al racconto un carattere intimo e personale per meglio empatizzare la figura del protagonista.

L'autore è capace di coinvolgere il lettore con la stessa semplicità ed onestà del suo protagonista, che riesce (anche lui) nel difficile compito di farci sorridere di fronte alla morte, facendosi quasi beffe di essa con un umorismo, un pò nero, ma sempre misurato e sincero, anche perchè in ogni pagina c'è la consapevolezza che  si trattava solo di un arrivederci e non di un addio.

Il libro di Francesco Muzzopappa fa sorridere ma anche parecchio riflettere grazie alla sua capacità di sviluppare una cosa naturale (come la morte) in un qualcosa di molto originale dando poi più colore nel libro agli aspetti meno comuni, raccontando una vita condotta nel bene e nel male senza rimpianti, senza condanna ma solo forse con il desiderio impellente di costruirsi un nuovo io mettendo finalmente a nudo tutto se stesso, di fronte a parenti e amici che forse in vita guardavano il protagonista con occhi differenti.

L'autore ancora una volta si fà interprete della società contemporanea mettendone in evidenza gli aspetti meno convenzionali sempre senza polemica o retorica ma solamente analizzando debolezze e sensazioni, vittorie e sconfitte attraverso una vita comune con un lascito morale che incoraggia a vivere seguendo le proprie aspirazioni, senza seguire le cose inutili per poi non avere rimpianti quando non ci sarà più tempo per rimediare.

Arrivati nel finale al protagonista non rimane altro che raccomandare ai propri cari di non perdersi in epitaffi complessi e di non spendere soldi in fiori, principalmente per non prendersi troppo sul serio e per non dare soddisfazione alla morte che, seppur inevitabile, non aveva messo fine ad un esistenza priva di emozioni ma al contrario era quasi venuta a rendere omaggio ad una vita meravigliosamente vissuta.

Tanti complimenti sinceri a Francesco Muzzopappa perchè come sempre riesce con i suoi libri non solo a conquistare sorrisi ma anche a trattare temi importanti per far riflettere con naturalezza e leggerezza ; questa volta nella difficile impresa di trasformare un momento serio come la morte in un occasione per sorridere, trasformando un testamento in una commedia (quasi esilarante) dai toni molto lontani e più consoni alla tragedia.


 

 


 

Francesco Muzzopappa


Nato a Bari ma milanese ormai da anni, è uno tra i più conosciuti e apprezzati copywriter italiani. Per Fazi Editore ha pubblicato i romanzi Una posizione scomoda (2013), Affari di famiglia (2014), Dente per dente (2017), vincitore del Premio Troisi, Heidi (2018), i primi tre tradotti in Francia dall’editore Autrement e accolti con grande favore dalla critica, mentre del 2020 è la raccolta di racconti Un uomo a pezzi. Per De Agostini ha pubblicato diversi libri destinati ai più piccoli, affermandosi anche come scrittore per ragazzi (Premio Selezione Bancarellino 2021 per Il primo disastroso libro di Matt ).

 



SARO' BREVE

AUTORE: F. MUZZOPAPPA

EDITORE: FAZI

GENERE: NARRATIVA

USCITA: 21 GIUGNO 2022

FORMATO

Cop. FLESIBILE   /E-BOOK

 

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