Il corpo di una ragazza viene ritrovato appeso ai rami di un albero. Il filo spinato scava nei polsi e nella corteccia di un vecchio salice bianco. Le hanno tagliato la testa e l’hanno lasciata sul terreno solcato dalle radici, gli occhi vuoti ora fissano quelli di Damiano Valente. Lui è lo Sciacallo, un famoso scrittore specializzato nel ricostruire i casi di cronaca nera nelle pagine dei suoi libri. Nessuno conosce il suo aspetto, e per Damiano questa è una fortuna: il volto deturpato da cicatrici e quella gamba spezzata che si trascina dietro come un fardello non sono trofei che gli piace mettere in mostra. Lo Sciacallo è un cacciatore che insegue nella morte le tracce lasciate dall’assassino della sua amica Claudia. Un omicidio avvenuto nell’estate del 1985, quando lui era solo un ragazzino con la passione per la corsa e amici in cui credere. Un omicidio che gli ha cambiato la vita.
Trentuno anni dopo, Damiano ritorna ai piedi di quel maledetto salice bianco, per dare una risposta a quella sua ossessione che come una ferita pulsante gli impedisce di andare avanti. Con lui ci sono gli amici di sempre, Stefano e Flavio, le cui esistenze si intrecciano inesorabilmente nella dura e cruda scoperta della verità, riportandoli a rivivere le emozioni di una folle estate che ha segnato le loro vite per sempre.
Di certo Antonio Lanzetta non ha bisogno di presentazioni, difatti dopo essersi consacrato in Italia, ha ottenuto grossi consensi anche all’estero tanto da essere stato definito dal Sunday Times come lo “Stephen King” Italiano. La mia volontà di recensirlo nasce anche dall’esigenza di far conoscere la sua bravura e il suo stile particolare.
Il Buio dentro è un Thriller davvero originale, perché nella scelta narrativa si denota la volontà dell’autore di svincolarsi dal genere, di dar vita a una storia che, oltre a coinvolgere il lettore grazie a un’introspezione maniacale dei suoi personaggi, affascina con la trama che si distribuisce su due linee temporali, presente e passato, dove l’elemento comune è rappresentato da un’amicizia che nonostante tutto dura nel tempo che lega i protagonisti. Altro elemento originale è il fatto che dopo aver letto il libro ho fatto personalmente “fatica” a trovare un unico Protagonista; nel libro sono diverse le figure padrone della scena, nessuna predomina le altre, tutte simili per la loro Forza e Debolezza, ognuno che combatte la sua battaglia, con modi diversi però, si oppongono a quel Buio Dentro, qualcuno sembra essersi arreso, altri ancora no. Tra questi troviamo Damiano Valente, protagonista della narrazione che si apre ai piedi di quel salice che riporta la mente di Damiano alla morte della sua amica d’infanzia Claudia. Soprannominato “Lo Sciacallo”, famoso scrittore specializzato nei fatti di cronaca, porta nel cuore il peso di una non-risposta per quel omicidio di 31 anni fa’. Oltre a questo dolore, quello fisico ricorda a lui e a chi legge una sofferenza passata che a tratti fa’ perdere a Damiano la sua umanità. Altro Protagonista è Flavio, al quale sembrerebbe più riferirsi il titolo del libro, difatti con un infanzia difficile, è dovuto crescere troppo in fretta senza che la vita chiedesse il permesso per averlo messo di fronte a prove durissime, che segneranno anche lui nel tempo. Con il suo personaggio l’Autore si è più soffermato per descriverne il rapporto vivo e sincero con il nonno(Don Mimi’) e quello affettivo con Claudia.
Spazio anche, per alcune pagine, al Killer, descritto in maniera “morbosa” frutto sicuramente di studi per Lanzetta che riesce a farne un elemento più originale ma soprattutto autentico.
Nei Protagonisti dunque troviamo rappresentati bene i temi principali del libro: Odio, Senso di Colpa e Vendetta. Questi lotteranno e affronteranno difficoltà trovando più facile ricordare sofferenze passate piuttosto che ammettere colpe presenti.
Come detto la Narrazione si divide tra Oggi e 1985 e di conseguenza anche il Dialogo è sensibile a questa divisione: Nel Presente l’Autore è abile a utilizzare elementi circostanti come gocce di pioggia e creste delle onde per dare più teatralità al tutto rendendo più cupo e drammatico anche il dialogo che diventa più frenetico e avvincente verso la fine. Di contro Nel 1985 i toni sono più pacati, semplici, autentici, utilizzando di più il contrasto tra il fascino di una Natura descritta e la gente che abita in quel contesto, sempre più contaminato dalla Presenza di una Camorra che ne inasprisce le note. Qui c’è sicuramente più spazio per l’analisi dei caratteri per meglio comprendere la narrazione del Presente.
Con bravura Lanzetta riesce gradualmente a riunire le due linee narrative portandoci a un finale per nulla prevedibile.
Del libro quindi ho apprezzato molto l’originalità di un Thriller, diverso dagli altri, che per una buona metà del libro, secondo me, si trasforma in un Romanzo di formazione, dove c’è la crescita dei personaggi, tutti che lottano per cancellare quel “Buio” consapevoli di poterlo fare non da soli, ma aggrappandosi a quel sentimento di Amicizia che sopravvive nonostante tutto. Amicizia su cui ruota la vicenda narrata e in cui si sviluppa anche il messaggio dell’Autore al quale vanno i miei complimenti più sinceri, desideroso di leggere l’altro suo libro “I Figli del Male” che ha per Protagonisti sempre i nostri Damiano e Flavio, personaggi facilmente affezionabili che sono sicuro farete fatica a ignorare.
.... (Recensione di W. Bianco da AmabiliLetture)
ANTONIO LANZETTA
è nato a Salerno e, se con Warrior e Revolution, sempre pubblicati per La Corte Editore, ha conquistato pubblico e critica, affermandosi come uno dei più talentuosi scrittori italiani della nuova generazione, con questo romanzo cambia genere, ma riconferma il suo talento.
Già vincitore del “Premio Cittadella” con il suo primo romanzo “Ulthemar – La forgia della vita”, è sempre suo il racconto thriller Nella pioggia, del 2015, finalista al premio Gran Giallo di Cattolica e arrivato al primo posto della classifica dei racconti più venduti su ebook.Con le sue opere si è rivelato un autore capace di tenere incollati i propri lettori dalla prima all’ultima pagina grazie ad una scrittura testosteronica e adrenalinica che non potrà non entusiasmare i suoi lettori e i fan di autori come George RR Martin o Terry Brooks.
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