mercoledì 16 giugno 2021

La Regina senza Corona di Lisa Laffi

 


1483: Margherita ha solo tre anni quando il padre, Massimiliano d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, la promette in sposa a Carlo VIII, re di Francia, per porre fine ai contrasti tra francesi e fiamminghi. Nello splendido castello di Amboise, la duchessa cresce spensierata, ma quando, anni dopo, Carlo VIII stipula per sé un accordo matrimoniale più vantaggioso, a Margherita non resta che tornare nelle Fiandre. Finalmente può dedicarsi anima e corpo alla sua passione principale, l’arte, e così conosce Conrad Meit, scultore che apprezza e di cui s’innamora perdutamente. L’imperatore, però, sta già stringendo una nuova alleanza matrimoniale, che la porterà a indossare la corona di Spagna. Ancora una volta lontana da casa, Margherita trascorre un periodo felice con il marito, il Principe delle Asturie. Ma Giovanni è fragile e malato, e pochi mesi dopo la ragazza è vedova. Tornata nelle Fiandre, Margherita lentamente ritrova la serenità. Ha imparato che una donna può essere artefice del proprio destino, e sceglie di essere “sovrana” in campo artistico. Ma l’imperatore del Sacro Romano Impero non può accettare che Margherita rinunci al suo destino di regina… Tra amori, intrighi di palazzo e una grande passione per l’arte, il ritratto di una donna coraggiosa che ha sfidato le regole del suo tempo, mostrando a tutti le qualità davvero necessarie per essere regina.


 Dal momento che il Romanzo Storico è uno dei miei Generi Letterari Preferiti con piacere ho scelto di leggere il libro di Lisa Laffi; posso dire che fin dalle prime pagine sono rimasto molto affascinato dallo Stile dell’Autrice che non è solo molto capace ma anche bravissima nel rendere reale la Narrazione,così vera che piacevolmente coinvolge il Lettore con le emozioni dei suoi Personaggi, della Protagonista in particolare che racconta “semplicemente” la sua vita, avvolgendo e fondendo la vicenda Storica con l’Arte, elemento che impreziosisce tutto il Romanzo.

Fin dal prologo Lisa Laffi descrive Margherita d’Asburgo come una donna che avrebbe potuto essere la Regina più forte del Mondo ma che invece è “solo” la più fortunata perchè poteva vantare, rispetto alle altre, la ricchezza più ambita… l’Amore.

Margherita viene tratteggiata come determinataforte e fragile nello stesso tempo, con una mente sveglia e sagace, dotata di una cultura superiore; andrà incontro al suo Destino a testa alta, rinuncerà all’Amore ma non ad essere amata, manovrata da un padre che usava i figli come burattini, “ostaggio” di uno Stato troppo indaffarato per investire su di Lei. Il suo Tema Natale, la proiettava verso 4 Troni (Francia, Spagna, Inghilterra e Ungheria) senza nessuna garanzia di felicità, un Destino segnato quindi ma, consapevole che le Stelle non danno ordini ma indicano solo la via, andrà avanti scegliendo il bene comune, quella Pace che poteva raggiungere sacrificando 1 solo PER IL BENE DI 100.

Margherita è portavoce di tutte le Donne chiamate al Sacrificio, pedine mosse dagli uomini come soldati per combattere battaglie che nel cuore lasciavano ferite più profonde di quelle procurate da un colpo di moschetto.

Lo Stile (come detto) è originale e vivace; ho molto apprezzato la scelta dell’Autrice di realizzare Capitoli abbastanza corti, perché a volte in questo Genere, se troppo lunghi rischiano di appesantire tutta la Narrazione, che invece risulta avvincente e mai prolissa.

Passando attraverso la Storia, tra logiche di Palazzo, Bramosia e ingiustizie, lotte e guerre di Potere che scaturivano poi nell’orrore di una guerra che sacrifica a vittime innocenti, arriveremo verso l’Epilogo che permetterà a Margherita d’Asburgo di imparare la lezione più utile……Si può essere Regina salendo su un Trono o esserlo per meriti….guadagnando Rispetto da essere più Potente di una regnante riuscendo così a non soccombere al peso di una Corona.

Complimenti sinceri a Lisa Laffi perché con il suo intento di far rivivere la Storia sceglie di dar voce a Personaggi che non solo hanno tanto da raccontare e insegnare ma che spesso sembrano dimenticati dalla storiografia, in Particolare le Donne… una Donna come Margherita d’Asburgo che testimonia come, nonostante la Storia sia ricca di figure maschili predominanti, le Donne fossero fondamentali per le sorti degli Stati perché capaci di “manovrare” e condizionare i loro uomini conoscendone fin troppo bene le loro debolezze.

( Recensione di Walter Bianco da AmabiliLettureBlog )

 


Lisa Laffi
è laureata in Conservazione dei Beni Culturali e insegnante di Lettere, Lisa Laffi vive a Imola dove per anni ha lavorato come giornalista e redattrice. È autrice della commedia teatrale Troppo incinta, portata in tournée nazionale nel 2012 e finalista del concorso nazionale “Avanti Attori”. Nel 2015 ha pubblicato il romanzo storico Il serpente e la rosa (ed. I Doni delle Muse), che ha vinto il “Primo premio assoluto” al concorso letterario “Caterina Martinelli”, il “Premio romanzo storico” al XXVIII Premio internazionale di poesia e narrativa “Val di Magra – Roberto Micheloni” di Aulla e le menzioni d’onore ai concorsi Sant’Ambrogio e Michelangelo Buonarroti.

Con il racconto Una Luce tra le Bande Nere, che è stato tradotto in inglese, ha conquistato il terzo posto al prestigioso “Verbania for women”, concorso vinto l’anno successivo con La rosa del deserto. Il racconto è stato pubblicato a maggio sulla rivista “Writing Magazine Italia” diretta da Franco Forte.

Ha chiuso il 2017 con il 1° posto al “Terra di Guido Cavani” e ha aperto il 2018 con vivace,hola vittoria al concorso Alberoandronico (sezione G) e il 2° posto al Memorial Vallavanti-Rondoni. Lo scorso anno è uscita anche Cento passi di donne, raccolta di biografie femminili per Bacchilega editore.

Con Tre60 ha pubblicato anche L’ultimo segreto di Botticelli.


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