La pigra tranquillità di Volterra viene sconvolta dal ritrovamento di un cadavere, una donna strangolata e gettata in un fosso. Del caso si occupa Maurizio Nardi, comandante dei carabinieri, uomo acuto e schivo, sempre in cerca di una solitudine dove far luce sulle indagini e su se stesso. Per Giorgia Volterra è vacanza e rifugio, il posto dove riprendere fiato e proteggersi. Per Malina rappresenta un approdo, il posto in cui confondersi tra gli alberi e le pietre millenarie. Le due donne diventano amiche e Giorgia confida a Malina un passato di anoressia e la fine di una storia d’amore. Malina le restituisce brevi lampi di sé e le racconta della madre, internata giovanissima nel manicomio della città. Mentre il comandante Nardi indaga per ricostruire le relazioni e i movimenti della vittima, anche Giorgia scompare misteriosamente. Dopo La memoria della cenere, Chiara Marchelli torna con un romanzo costruito con rara maestria, un’indagine poliziesca intrecciata alle radici storiche della follia. In un racconto mozzafiato, dove il passato sboccia nel presente come un fiore velenoso, l’autrice si immerge nella fragilità dell’animo femminile, che nella fame di libertà e perfezione ha sempre cercato il riscatto dall’infelicità e dal male inflitto e subìto.
Nel libro di Chiara Marchelli quello che viene inizialmente presentato come un giallo psicologico, con tanto di delitto e conseguente indagine con piste e indizi, in seguito ad una scomparsa, pagina dopo pagina, si tramuta in un intreccio complesso che si sviluppa nella Narrazione su livelli diversi presentandosi come un Thriller dove Dolore, Malattia e Follia sono attori della stesso dramma.
L’Autrice non rinuncia ad un elemento fondamentale per il Genere come il Mistero, lo abbraccia però in maniera “asettica” usandolo quasi come pretesto per parlare di un Tema come l’Anoressia, che provoca disagio e dolore nel Passato ma anche nel Presente Narrativo.
Con uno Stile visibilmente diretto ed essenziale l’Autrice sviluppa la Trama “adattandosi” nelle diverse narrazioni: da una parte abbiamo le indagini condotte da Maurizio Nardi, uomo spinoso, vero e molto acuto, bisognoso però di solitudine per guardarsi meglio dentro e fuori; La sua presenza narrativa è fondamentale per creare una sorta di “controcanto” da alternare alle parti narranti femminili coinvolte nell’esame della fragilità umana, nell’analisi interiore dove scopriamo che Amicizia e Dolore sono filtrate da un tema come la Malattia, che compatisce e unisce anche quando la psiche verrà imprigionata dalla sopravvivenza di chi vive sospeso in attesa di giudizio per una pena senza appello.
Il rapporto tra le due Protagoniste, Giorgia e Malina, è quello tra una donna con un passato burrascoso, difficile e una donna molto diversa da lei, descritta a volte con tratti quasi enigmatici; entrambe però fragili, bisognose di condividere Dolori e Paure; in comune una tristezza che sembra trovare rifugio in una città come Volterra, una città che racchiude storie dove Perdono, Peccato e Pietà restano imprigionati nei luoghi che significano Ricordo e Dolore lontano ma anche presente…racconti di anni dimenticati…racconti immersi nell’odio. Un odio ricattato dallo stesso Ricordo.
Nel mezzo la parte epistolare dedicata a Rita, con pagine potenti e crudeli, si presenta come un diario a cuore aperto “teneramente” arricchito da semplici disegni che commuovono nella richiesta di aiuto, tra abusi e crudeltà sembrando quasi riunire emozioni comuni che però sono vissute in maniera diversa, esprimendo dolorosamente una dimensione comune.
Quando, arrivati ad una svolta, le voci si uniranno in una similitudine dolorosa, la sofferenza delle Protagoniste metterà fine a quel viaggio intrapreso in cerca di redenzione; tutto sarà chiaro, compreso il pensiero dell’Autrice che, con la scoperta del colpevole, ci ammonisce nell’impossibilità di capire e trovare un perché. Il finale dunque non è un punto di chiusura, ma di ripartenza verso una meta decisamente impenetrabile.
Molto bello e intenso il libro di Chiara Marchelli, un Romanzo scritto con Stile inconfondibile che contraddistingue la bravura dell’Autrice soprattutto nell’uso di metafore significative al fine di semplificare temi che dominano la realtà narrativa: Dolore, Male e Colpa muovono i fili della Trama dove l’Autrice è così abile a “mescolare” le carte in tavola creando intrighi che mantengono la suspense fino alle ultime pagine, dove i Protagonisti, in cerca di Redenzione ,sono soprattutto impegnati a comprenderne le sue tante “sfumature”.
( Recensione di Walter Bianco da AmabiliLetture Blog )
Chiara Marchelli è nata ad Aosta e si è laureata in Lingue Orientali a Venezia. È autrice di quattro romanzi, una raccolta di racconti e un saggio su New York, la città dove vive. Insegna Letteratura Contemporanea, Traduzione e Scrittura Creativa alla New York University. Nel 2017 ha pubblicato Le notti blu (Giulio Perrone Editore), selezionato tra i dodici finalisti del Premio Strega
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