Cora è riuscita a sopravvivere al folle esperimento a cui l’hanno sottoposta e a fuggire dalla struttura in cui era rinchiusa. Ma è davvero libera?Ciò che ha scoperto durante la fuga ha messo in dubbio ogni verità a cui pensava di essere giunta, soprattutto quelle riguardanti la sua identità.Per questo, con l’aiuto di Roger, un uomo che sostiene di conoscerla, e della sua squadra pronta a tutto, decide di fare ritorno al luogo dove il suo incubo peggiore ha avuto inizio. Riuscirà Cora a mettere fine agli esperimenti della KCALL e a svelare il mistero che la riguarda per ritrovare finalmente se stessa?
Nella parte finale di CAVIE , Primo Capitolo della duologia di Liliana Marchesi, le sorti di Cora erano rimaste sospese, lasciando i Lettori con il desiderio e l’aspettativa di un seguito che avrebbe continuato e completato una Trama già molto avvincente; Ma soprattutto c’era molta curiosità su come l’Autrice avrebbe saputo stupirci ancora una volta dopo aver già largamente sorpreso e piacevolmente “incantato” con il precedente Volume attraverso l’originalità del suo Stile e la forte caratterizzazione dei Personaggi.
La risposta risulterà evidente già dalle prime pagine di questo seguito, quando nella prima parte ci troveremo di fronte ad una Trama costretta dall’Autrice a mutare, ribaltandosi per diventare articolata e “spezzettata” in tanti piccoli tasselli, lasciando a noi Lettori il compito di ricostruirla pagina dopo pagina attraverso i tanti incastri ricomposti da una Narrazione con tanti colpi di scena e cambi di fronte, arricchita dalla scelta Stilistica dell’Autrice di dedicare ogni Capitolo a un Protagonista differente che, in prima persona, diventa voce Narrante “momentanea” della vicenda.
Subito Colpisce il fatto che tutto quello raccontato nel Primo libro viene completamente “stravolto” da una Realtà diversa, da un susseguirsi di emozioni che mantengono alta la tensione fino alla fine, con un Ritmo serrato, un linguaggio Realistico e un’ambientazione che dimostrano l’abilità dell’Autrice che rende “nuovo” (o forse “diverso”) un Genere Distopico che ben si differenzia per la sua Originalità.
Cora, fuggita dalla base della KCALL, se prima in cerca di Libertà adesso si troverà desiderosa di Verità, tormentata da dubbi e domande; voleva risposte ai tanti interrogativi che nascevano anche dai ricordi che pian piano riaffiorano, dai tanti Flashback alla Realtà dove voleva dare un nome a quei Volti amici che però non ricordava.
Non riuscendo ancora a comprendere chi fosse veramente, viveva il susseguirsi delle vicende come se camminasse nel vuoto con la consapevolezza di poter cadere da un momento all’altro, contrastata dall’istinto e dai sentimenti contrastanti, cercando a tratti di convincersi della sua identità, mentre invece i Ricordi sembravano allontanarla dalla stessa…..più ricordava e più non voleva prendere coscienza di chi era Prima, adesso che la vita sembrava fosse stata cancellata.
Per scoprire il suo Passato doveva ritornare sui suoi passi tornando a visitare quei luoghi che per lei rappresentavano Dolore e Sofferenza ma vivendo la situazione adesso in maniera diversa rispetto a prima: Difatti anche per il lettore non c’è la stessa atmosfera claustrofobica ,quel senso di Angoscia e Smarrimento che avevano caratterizzato il precedente Capitolo, soprattutto perchè, empaticamente con la Protagonista, siamo già consapevoli di aver visitato quei luoghi che comunque saranno teatro di dolori “nuovi”; Una serie di torture psicologiche e fisiche per Cora susciteranno Ricordi che erano parte del suo essere ma che dentro di se non erano sentiti del tutto vivi.
Dopo tante Menzogne alla fine la Verità ; ma una volta conquistata questa non sembrava essere tanto facile da accettare, Dura e Amara capace da una parte di pacificare mentre dall’altra crea un Senso di Colpa
Dopo colpi di scena, scene frenetiche ricche di azione arriveremo verso l’Epilogo con il quale giungeremo alle riflessioni finali che riassumono il così il pensiero dell’Autrice : Il Passato Non si poteva cancellare, con i suoi sbagli e i suoi errori… ma almeno rimaneva la possibilità di imparare da questi. La Protagonista incarna questa volontà non volendo più conoscere chi era prima ma solamente vivere il momento presente cercando di essere solo la Persona che gli altri aspettavano fosse, Libera non solo “fisicamente” ma anche “spiritualmente” da un Passato che la teneva prigioniera con i Ricordi.
Complimenti di cuore alla bravissima Liliana Marchesi che riesce un po’ a staccarsi dai canoni del Genere risultando davvero Originale creando una Storia capace di “catturare” non solo per l‘introspezione dei suoi Personaggi, ma soprattutto per lo Stile che risulta finemente Reale e Incisivo, rendendo la Narrazione “palpitante” e priva di momenti di stallo, rendendo più facile il coinvolgimento del Lettore che s’immerge profondamente nella Storia legandosi alle sorti dei Protagonisti.
( Recensione di Walter Bianco da AmabiliLetture Blog )
LILIANA MARCHESI
è nata nel 1983 e vive a Caravaggio in provincia di Bergamo con il
marito e due figli. Fondatrice di leggeredistopico.com, il primo sito
italiano dedicato al genere, è anche curatrice di diverse rubriche
dispotiche sul web.
Cavie è il suo primo romanzo con La Corte Editore.
Nessun commento:
Posta un commento