Dopo la morte del compagno fotografo Giada ha un insolito luogo dove andare a trovarlo: la sala in cui è esposto il cadavere plastinato dell'uomo, trasformato in opera d'arte dal celebre anatomopatologo Dottor Tulp... ... i ricordi della vita vissuta all'ombra dell'amato si mischiano agli incontri... una via di uscita per quel lutto troppo difficile da elaborare. Quando tutto sembra potersi risolvere, ecco la notizia: un appassionato di arte è intenzionato ad acquistare il fotografo plastinato... Giada è chiamata a prendere una decisione: rischiare di non vedere mai più l'amato o finalmente agire?
Giada, la Protagonista, è una donna Tradita dal Ricordo, Privata di un lutto, ma soprattutto Rammaricata per non aver forse compreso prima quello che adesso, confusa e smarrita, cerca con fatica inconsciamente di accettare.
Il distacco dal compagno è ancora più duro adesso che non ci sono più quegli applausi che ovattavano la Realtà ma solo silenzio, un silenzio che forzava Giada a pensare, a riflettere, completamente assorbita la sua identità dal suo uomo, ora che era rimasta sola scopre di essere solo una persona normale, quella donna che al mattino si guardava allo specchio e non si riconosceva più.
Giada ha dimenticato ormai cosa vuol dire vivere, la vediamo immergersi in una routine quotidiana dove poteva rifugiarsi per lenire il suo Rammarico, il suo Dolore, per non affrontare quella Verità, la Verità che veniva tirata fuori con forza da ogni piccolo cambiamento.
Se l'artista, divenuto opera d'arte, è prigioniero tra la vita e la morte, anche la Protagonista si ritrova imprigionata in un limbo divisa e costretta dalla Paura del Fallimento, dal terrore di scoprire non solo di non essere una persona speciale ma di essere sbagliata.
Giorgia Tribuiani nel libro utilizza uno Stile "imprevedibile" che destabilizza impersonificando bene lo stato emotivo di Giada: l'Autrice racconta la vicenda non solo attraverso gli sguardi della Protagonista ma attraverso la sua mente, attraverso il suo pensiero che viene tradotto attraverso un Dialogo, che con facilità passa dalla terza alla prima persona; Anche l'uso particolare della Sintassi poi, con frasi troncate e punteggiatura frammentaria, esprime al meglio lo stato d'animo di Giada.
Pagina dopo pagina il Lettore accompagna la Protagonista in questa sua ricerca interiore, in questo suo viaggio andata/ritorno agli inferi; a poco a poco empaticamente con Giada si convidivono Rimpianti e Fragilità cercando di aggrapparsi alle piccole cose per trovare un appiglio per tornare a vivere forse Rinascere, ma comunque cercare di andare avanti e tornare a vivere nel Presente.
Grazie alle persone incontrate, a quei piccoli gesti di umanità che costringono a confrontarsi col mondo, Giada comincia a notare tutte le piccole differenze nella sua quotidianità che diventano poco alla volta indizi, segnali di un mondo attorno che prende connotazioni diverse, che appare inevitabilmente differente da quello in cui viveva lei.
Mentre tutto intorno comincia a cambiare, Giorno dopo giorno il suo Lamento si trasforma in Rabbia ...quel grido d'aiuto interno comincia a manifestarsi sempre più visibilmente; Giada è preda di quell'esplosione interna, trattenuta ormai a fatica, portata al limite, forse benevolmente, dal sacrificio di una scelta che disgraziatamente per lei la mette all'angolo, costringendola ad una decisione, a quella presa di coscienza che, devastandola, la porta verso un atto estremo, forse frutto d'egoismo, ma in fondo compiuto per evitare che quella devastazione finisca di consumare anche lei ulteriormente. La Rabbia e il Rammarico rinchiusi in quel gesto verranno "disinnescati" con una risata amara, un sorriso doloroso tradito però da un Pianto "isterico" ma liberatorio, che rappresenta l'unico modo con cui la Protagonista riesce a venire a patti con se stessa, per ritrovare forse quella pace interiore che possa far da trampolino per ritornare a vivere invece che sopravvivere.
Con Guasti l'Autrice racconta una storia toccante che scandaglia i limiti dei rapporti affettivi, analizzando la parte negativa di un esistenza demolita dal senso di Ineguatezza: proprio questo rappresenta il Tema principale su cui ruota l'intero Romanzo, espressa attraverso la voce della Protagonista che se ne' fa scudo, utilizzandolo come alibi, per scegliere di non vivere, per non scoprire la mediocrità di un rapporto vissuto nell'ombra.
Veramente tanti complimenti personali a Giorgia Tribuiani perché con il suo libro mi ha regalato pagine ricche di Sentimento e Sofferenza; un Romanzo capace di far riflettere, scritto con uno Stile affascinante attraverso il quale si racconta una storia particolare ma anche semplice allo stesso tempo, un Amore sacrificato, forse artificiale, costruito da un uomo che, non avendo rispettato la morte, aveva ferito la compagna creando un vuoto profondo, lacerante, riuscendo con egoismo a farsi beffe della Morte, negando alla compagna tutte le libertà, soprattutto quella di un Distacco sereno che gli avrebbe dato la possibilità di andare avanti e cominciare a vivere la sua vita.
Giorgia Tribuiani è nata nel 1985 ad Alba Adriatica e vive a Pescara.
Dopo la laurea in Editoria e giornalismo e il master in Marketing e comunicazione, ha collaborato con testate giornalistiche e agenzie di stampa locali e nazionali (Ansa) e curato la comunicazione online per le multinazionali Honda, Ducati e Polar.
Attualmente lavora come docente di scrittura creativa presso la Bottega di Narrazione e il Penelope Story Lab.
Ha esordito nel 2018 con il romanzo “Guasti”, edito da Voland.
In uscita a marzo 2021, per Fazi, il suo secondo romanzo dal titolo “Blu”.
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