L’undicenne Pietro Stefano Mele è un ragazzino qualsiasi, che ancora non sa come un piede messo in fallo possa cambiare tutta una vita. Quando la madre scivola (anche per sua responsabilità, crede lui) e sbatte la testa su uno scoglio, inizia una lunga battaglia con il proprio senso di colpa. Il padre, Seb, un fanatico religioso dall’esasperato egocentrismo, riversa su Pietro la responsabilità dell’accaduto e lo abbandona nel piccolo borgo sardo di San Leonardo de Siete Fuentes, da nonna Sircana – sua madre –, che fino a quel momento è stata, per il nipote, solo una sconosciuta.
L’anziana vive in una casa ai confini del bosco e non pare avere alcuna intenzione di aprire il suo mondo a Pietro. Tuttavia, giorno dopo giorno, tra i due nasce un’intesa profonda.Pietro impara ad amare quella vita selvaggia fatta di avventure tra alberi e ruscelli, con poche regole da seguire. Soprattutto, è affascinato dai vicini, i Campus, una famiglia che ai suoi occhi rappresenta l’unità che ha perduto per sempre.Come mai, allora, la nonna sembra volerlo mettere in guardia da loro? Perché spariscono per intere settimane e poi ricompaiono come se niente fosse? Mentre l’attrazione di Pietro verso quella famiglia, e in particolare verso i coetanei Luca e Laura, non smette di crescere, un’ombra sempre più inquietante comincia ad avvolgere i vicini. L’inatteso ritorno del padre allontanerà però bruscamente il protagonista dal piccolo universo che sente ormai suo. Se le grandi terre sommerse sono quelle in cui proiettiamo la nostra fantasia, le persone che amiamo ne sono gli abitanti fino al momento in cui, adulti, non ne accettiamo le debolezze. Il romanzo di una grande voce letteraria, la storia della formazione alla vita del ragazzo selvaggio che è in ognuno di noi.
Il libro di Alessandro De Roma è un romanzo di formazione dove, attraverso una narrazione scossa da emozioni contrastanti, il protagonista è alla ricerca disperata di quel coraggio, perduto sotto i colpi di una vita fortemente turbata e condizionata da un trauma irreparabile, necessario e vitale non solo per tornare a sognare ma per raggiungere la propria salvezza.
Pietro è un ragazzo che, dopo la scomparsa della madre, comincia ad avere paura della vita, perdendo fiducia nel futuro per precipitare in una solitudine necessaria solo per ripararsi dal mondo circostante che per il momento non offriva occasioni per riemergere.
Un trauma profondo e un senso di colpa pressante accompagneranno l'esistenza del protagonista che si ritroverà immerso in un silenzio "innaturale" dove la sua crescita verrà motivata soltanto da sentimenti mutevoli che non avranno mai una connotazione ben precisa.
L'unica arma per Pietro, nell'amarezza della sua esistenza, sarà proprio la sua capacità di analizzarsi che lo porterà a sfiorare una felicità appena solo possibile minata, anche in età adulta, da un senso di malinconia che solo alla fine si eclissa in una sorta di pacificazione che rimane sempre però in attesa del completamento formativo.
L'autore è bravo nel trasparire il suo "personale" attraverso la capacità del protagonista di pretendere dalla vita una svolta esistenziale, nonostante le tante negatività che lo attraversano, in questa sorta di discernimento dove nè l'amicizia e nè il passato riescono a diventare utili per lenire e dare risposta a quello accaduto, condizionando le scelte future.
La capacità stilistica "trascinante" dell'autore si evidenzia di più in una coralità narrativa dove ogni personaggio diventa indispensabile per ricostruire coraggio nei confronti della vita, per ritrovare valore nelle parole dette da chi non c'era più e per riaccendere la luce in un ombra esistenziale dove sopravvivere al dolore era l'unica maniera per andare avanti.
La Rabbia e l'Odio restano intrappolati nella mente e nei pensieri di Pietro che si rifiuta quasi di crescere per non piegarsi a quella crudeltà degna dei mediocri, per non farsi assorbire da quel mondo che lo circondava e che non era in grado di ascoltare le sue paure.
Nella parte finale del romanzo Pietro, malgrado tutte le avversità, riuscirà forse ad abbracciare come necessaria la scoperta di se stesso, in un esistenza fortemente segnata dal senso di colpa e dall'imprevedibilità di un Destino che probabilmente aveva solo rimandato quel salto nella vita necessario per liberarsi e tornare a vivere.
Tantissimi complimenti sinceri ad Alessandro De Roma per aver scritto un romanzo così bello e intenso dove mette in evidenza al meglio tutto il suo impegno personale per scrivere una storia capace di accompagnare il lettore non solo in un percorso formativo (dove non sempre è facile comprendere le scelte dei protagonisti), ma che sollecita anche quel tentativo di giustificare le conseguenze di ciò che stravolge senza motivo quella grande avventura che chiamiamo vita.
Alessandro De Roma (1970) è nato e vive in Sardegna dove insegna storia e filosofia. Ha pubblicato i romanzi: Vita e morte di Ludovico Lauter (Il Maestrale 2007), La fine dei giorni (Il Maestrale 2008), Il primo passo nel bosco (Il Maestrale 2010), Quando tutto tace (Bompiani 2011), La mia maledizione (Einaudi 2014), Nessuno resta solo (Einaudi 2021). È fra gli autori dell’antologia benefica Sei per la Sardegna (Einaudi 2014, con Francesco Abate, Marcello Fois, Salvatore Mannuzzu, Michela Murgia e Paola Soriga). I suoi libri sono stati tradotti in Francia dall’editore Gallimard.
GRANDE TERRA SOMMERSA
AUTORE: ALESSANDRO DE ROMA
EDITORE: FANDANGO LIBRI
GENERE: NARRATIVA CONTEMPORANEA
USCITA: 27 GENNAIO 2023
FORMATO: C.FLESSIBILE/E-BOOK
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