Miriam è in coma dopo un incidente. Andrea la conosce appena ma si è innamorato perdutamente di lei, e ora le siede accanto e le parla, tutti i giorni, perché riesce a sentire la sua voce. Le loro parole si incontrano in un limbo oscuro, dove Miriam ricostruisce i suoi ricordi e Andrea cerca di tenerla ancorata alla vita. Attorno al letto della ragazza si muovono altre figure, che attendono il suo risveglio. Ci sono Mara e Lucio, i genitori, già segnati da una tragedia che li ha allontanati l’uno dall’altra. C’è papa Nanni, il venerato santone esorcista, che vede in Andrea un allievo e in Miriam i segni del demonio. E infine c’è Gabry, la migliore amica di Miriam, che da Bologna le manda lunghi messaggi. In sette giorni, i racconti dei personaggi si alternano a svelare una trama di amore e morte, di salvezza e destino, dove la ragione sfuma nell’inconscio finché la realtà non deflagra e riprende il sopravvento.
Andrea Donaera, attraverso una travagliata storia d'amore, descrive con estrema innocenza un Dolore che domina una vicenda intrisa di Fede e Misticismo, che contaminano legami familiari sussurrati e gridati attraverso la voce dei suoi Personaggi che, rivolgendosi a chi non può rispondere, quasi come davanti ad uno specchio, suscitano nella sincerità più completa tanti ricordi e riflessioni; questi pensieri scomposti, dettati principalmente da Risentimento, sporcano una scrittura che col dialetto diventa più sanguigna e veritiera ma che, quasi strozzata, ben si modella sulle tante diverse reazioni che servono all'Autore per ottenere risposte concrete per affrontare insieme una Tragedia che affondava le sue radici in un passato mai addomesticato, dove il Male si era diffuso negli anni attraverso gesti e parole dettati da Rabbia, Follia e Vendetta.
L'interesse principale dell'autore è far comprendere cosa passa nella testa dei Personaggi, rendendo visibile quell'Angoscia e quel Risentimento che dominano ancora adesso rendendo nuovamente vittima chi non era riuscito a dimenticare quel Passato che aveva lasciato ferite profonde tali da rendere instabili le relazioni presenti.
Anche lo Stile di Donaera viene "contaminato" da questa ansietà: l'inquietudine si sviluppa in una prosa che da lirica si trasforma stilisticamente attraverso l'alternanza di capitoli interamente scritti in prima persona, da altri in seconda, fino a immergersi in monologhi che, privi del dialogo, accrescono ancor di più quel senso angosciante di una Narrazione che accorcia il respiro rallentando le parole che poco alla volta si scoprono rabbiose.
Nonostante la coralità di diverse voci, la trama viene sviluppata principalmente dal dialogo silenzioso dei due Protagonisti, Miriam e Andrea: stremati fisicamente e mentalmente dalla loro situazione, daranno vita a pagine ricche di sentimento, comunicando tra loro attraverso ricordi e sensazioni che danzano in un infinito "sali e scendi" di emozioni, capaci di esulare i due da quel limbo in cui era intrappolata Miriam, per continuare insieme a sperare, a credere fortemente che l'Amore poteva essere più forte del Male.
Miriam, in coma, sembrava quasi essersi presa una pausa di riflessione per allontanarsi da una vita che aveva riservato solo sofferenza, spazi angusti dove sopravvivere in attesa che qualcuno potesse correre in suo aiuto per farla uscire fuori da questa sofferenza, convinta forse che quel qualcuno potesse essere Andrea; anche lui però si trovava in difficoltà, soffocato da una vita resa difficile dal Destino avverso che lo aveva rinchiuso in un profondo silenzio da cui cercava disperatamente di uscire, da quel silenzio di una casa dove sfuggire lo sguardo della madre era diventato vitale per dimenticare; Andrea cerca quel coraggio per andare avanti, per tornare a parlare aggrappandosi con disperazione a Miriam, l'unica che poteva ascoltarlo veramente. In quelle parole c'è tutta la sua forza per farla svegliare da quel sonno, c'è tutta la sua Paura di restare di nuovo nella solitudine, proprio adesso che aveva capito che per poter restare vivo doveva trattenere Miriam, con il suo egoismo, all'interno della gabbia creata da quel loro Amore malato.
Nel libro possiamo facilmente ritrovare la personalità dell'autore espressa principalmente nel rapporto con la sua terra, raccontata senza filtri, frutto di un vissuto che lo porta a descrivere senza falsi moralismi tutte le contraddizioni di un Salento che, con Gallipoli, esprime al massimo tutta l'oscurità, ben presente nella mente e nelle vene dell'autore, di una terra dove mistero e male, sotto forme diverse, avevano avvelenato la gente costretta a convivere con credenze popolari, superstizioni ed esaltazioni della fede: in questa ottica la figura di papa Nanni, sacerdote carismatico, esorcista "santone" eretto nel Romanzo quasi come padre putativo di Andrea, viene enfatizzata come arma per combattere e sconfiggere il Male: Andrea all'inizio, ritrovatosi ad un bivio, condizionato aveva scelto Dio, allontanandosi da un Sentimento che adesso però stava riaffiorando suscitando dubbi e incertezze; guardandosi dentro con occhi diversi con questa sua inquietudine sarà costretto ad odiare tutto e tutti ma soprattutto se stesso per riuscire ad essere finalmente diverso, libero per diventare lui stesso Speranza per Miriam.
Nelle pagine finali, con non poche difficoltà, il lettore arriverà ad un Epilogo sofferto che, in una storia sospesa tra Realtà e Illusione, finirà per emozionare pur lasciando ancora diverse ombre sul Dolore e su quella capacità risanatrice di un Amore che era riuscito forse solamente in maniera onirica a riunire due anime sofferenti.
Davvero tanti Complimenti sinceri ad Andrea Donaera che, dopo il brillante esordio con IO SONO LA BESTIA , conferma la capacità di raccontare storie sviscerate dalla sua Intimità che riescono in maniera "prepotente" ad elevarsi per condurre a riflessioni profonde; Nelle sue storie il Male e l'Amore alla fine si annullano, coinvolgendo il lettore in una lettura profonda che indaga negli abissi oscuri dell'anima, che affascina soprattutto per uno stile davvero unico e particolare, che riesce a plasmare i suoi Personaggi che colpiscono principalmente per la loro forza interiore rimanendo dentro ai lettori anche dopo terminata la lettura.
Andrea Donaera è nato nel 1989 a Maglie ed è cresciuto a Gallipoli. Nel 2019 ha pubblicato per NNE il suo romanzo d'esordio,Io sono la bestia, che è stato salutato da pubblico e critica come un vero caso editoriale ed è stato tradotto in Francia. Collabora con il quotidiano Domani e scrive per Metalitalia.
GENERE: NARRATIVA CONTEMPORANEA
CASA EDITRICE: NN EDITORE
DATA DI PUBBLICAZIONE: 9 SETTEMBRE 2021
FORMATO DISPONIBILE: E-BOOK / COPERTINA FLESS.
Nessun commento:
Posta un commento