domenica 27 giugno 2021

Quel tipo di Donna di Valeria Parrella

 

 


“No: non siamo quel tipo di donne lì, o quel tipo di uomini, dico quelli che stendono una tovaglietta sotto il piatto per mangiare da soli. Abbiamo mangiato da sole tante volte, che l’avessimo scelto o no, che ci sia piaciuto o no, con i figli che gattonavano d’intorno e comunque sole su quel piatto. Ma per la tovaglietta non abbiamo avuto tempo: c’è sempre stato altro da fare, da leggere, da passare il badge, o da consegnare un pezzo, o da occupare un bene confiscato, entrare in un carcere, organizzare uno spettacolo, cercare le mutande nel letto disfatto di un altro”. L’amicizia è l’amore nella sua prima forma. Ed è questo primigenio tipo di amore, puro e resistente a ogni acciacco, a spingere quattro amiche in una vecchia Mercedes bianca su una strada assolata e polverosa durante un afoso agosto, attraverso una Turchia in pieno Ramadan. Sono partite da Napoli, radunate da una perdita troppo grande per essere affrontata in solitaria dentro un palazzo antico, con le mura scrostate e senza ascensore. E siccome l’amicizia, quella vera, non conosce ostacoli né vacanze, ognuna di loro ha lasciato in attesa un lavoro, un amore, un figlio e si è stretta intorno a quel vuoto, per colmarlo di strada e storie. E così in questo viaggio, che da una metropoli libera e moderna come Istanbul passa ai cunicoli sotterranei dei Camini delle fate in Cappadocia, fino ad arrivare alle coste selvatiche e lucenti di Antalya, le quattro amiche scoprono di non essere sole, perché in realtà di donne con loro ce ne sono molte di più, madri, nonne, figlie. Sono stratificate nell’anima delle protagoniste, scorrono come sangue vivo sotto la loro pelle, irrorandole, e la voce si fa nitida attraverso le loro gole. Perché questa non è solo la storia di quattro amiche, ma di tutte le donne, o meglio quelle di un certo tipo. Quelle che sono cresciute con l’esempio delle altre che hanno combattuto, amato e vissuto prima di loro. Valeria Parrella, con il suo stile unico, scanzonato, malinconico e irriverente ce le racconta, accompagnandoci su una strada che porta alla riscoperta del nostro vero nucleo. E alla libertà.



 Con il suo libro Valeria Parrella torna ad esaltare l’Universo Femminile attraverso il Coraggio e l’ Orgoglio di Donne forti che proteggono e “sopravvivono” affrontando la loro vita consapevoli dei limiti; donne che si fidano l’una con l’altra perché legate da un sentimento che va’ oltre la “semplice” Amicizia, qualcosa che rappresenta forse la forma piu’ intatta dell’Amore, di quel processo cioè che lega in maniera istintiva senza condizioni, andando a “disimpegnare ” dai preamboli di un innamoramento.

Le Protagoniste del libro sono Donne in cerca di se stesse, in procinto di intraprendere quel viaggio (metaforico) per la Libertà, per difendere le loro scelte e la loro autonomia anche nel commettere errori.

Per esplorare strade già percorse da moltissime altre madri e nonne, partiranno da Napoli per raggiungere Istanbul in pieno Ferragosto , lasciandosi affascinare dai colori e dalla atmosfera caotica e spensierata di una terra resa ancora più intrigante dalle capacità descrittive dell’Autrice; una città descritta in modo “verticale”, meta ideale dove non ci sono elementi che si ripetono, una città senza preconcetti, aperta a farsi attraversare accogliendo persone di ogni genere.

La voce Narrante del libro  condivide in prima persona l’emozione di un viaggio che permetteva di lasciare tutto alle spalle, senza troppi pensieri con soste non programmate, magari in negozi polverosi o per incontri e passeggiate nel deserto come compagna la luna. Insieme a lei le altre Protagoniste, molto diverse tra loro, che sanno però specchiarsi nelle loro differenze, abbattendo la loro solitudine per fare gruppo,per ridere e prendersi non troppo sul serio; Donne decise a scegliere e non a essere scelte.

Con uno Stile che alterna fasi di pacata tristezza a quelle dove s’impone un ironia sottile, con un Dialogo deciso e a volte tagliente la Narrazione prosegue tra una pagina dove viaggiamo con il Ritmo di una passeggiata per poi ritrovarsi freneticamente a correre nella spensieratezza di una risata che maschera la confusione di una vita gravata da ricordi e incomprensioni.

Varie Tematiche sono presenti nel libro: SorellanzaComplicitàSolidarietà, tutte unite però dalla stessa voglia di scacciare la Solitudine; questa rappresentava una condizione che costringe ad affrontare un Passato suscitato da Ricordi cosi’ gravosi che potevano essere “gestiti” solo con la forza di chi ti stà vicino.

Il Romanzo della Parrella parla anche di Maturità: il concetto sarà espresso e incarnato dalle Protagoniste che (quasi tutte) poco alla volta comprendono e fanno proprio quell’equilibrio fondamentale che c’è tra il procedere e fare un passo indietro, con la consapevolezza dei propri limiti e della loro fragilità.

Valeria Parrella con questo libro parla al cuore delle donne glorificando le “vecchie” generazioni pianificando la strada per quelle successive; L’Autrice racconta una Verità fatta da Donne che abbattono confini invisibili, che insegnano a non superare i propri limiti per cercare salvezza vivere una Vita che, anche se le mette alla prova, viene affrontata misurandosi con essa per essere Protagoniste e non solo comparse.

 ( Recensione di Walter Bianco da AmabiliLetture Blog )


Nata a Torre del Greco (NA), ma cresciuta a Nocera Inferiore (in provincia di Salerno), dove si diploma presso il locale Liceo Ginnasio Governativo G. B. Vico, compie i propri studi universitari presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, laureandosi in Lettere antiche con una tesi in glottologia.[1] In seguito si specializza come interprete della lingua dei segni italiana e lavora all'E.N.S. di Napoli, dove tutt'ora vive. Dal 2017 è iscritta all'Ordine dei Giornalisti come pubblicista. Nel 2014, si sposa con il regista Davide Iodice.[2]

Il suo esordio narrativo avviene nel 2003 con una raccolta di sei raccontiMosca più balena con la quale ha vinto il Premio Campiello Opera Prima[3], il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante[4] ed è stata finalista al Premio Bergamo.[5] Nel 2011, con Lettera di dimissioni, è nuovamente finalista al Premio Bergamo[5].

Nel 2005 con un'altra raccolta di racconti, Per grazia ricevuta (Minimum fax), libro arrivato tra i cinque finalisti al Premio Strega[6] dello stesso anno, vince il Premio Renato Fucini per la miglior raccolta di racconti.[7]

Nel 2007 inizia la sua attività teatrale pubblicando con l'Editore Bompiani Io Clitemnestra, il verdetto messo in scena da Cristina Donadio presso il Teatro Stabile di Napoli in uno spazio disegnato da Mario Martone.[8] Altre collaborazioni teatrali sono: Ciao Maschio,[9] uscito come libro nel 2009; Tre terzi,[9] raccolta di tre brevi pieces teatrali, pubblicate da Einaudi (2009) e scritte dalla Parrella insieme a Diego de Silva e Antonio Pascale. Il suo testo si intitola "L'incognita 'Mah'"; Antigone (2012);[9] Dalla parte di Zeno (2016).[9]

Nel 2008 pubblica il suo primo romanzoLo spazio bianco, vincitore del Premio Letterario Basilicata[10]; dal libro, nel 2009, è stato tratto l'omonimo film diretto da Francesca Comencini e interpretato da Margherita Buy, presentato alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia,[11] e per il quale Valeria Parrella ha vinto il premio Tonino Guerra al Bif&st 2010 per il miglior soggetto.[12] Nel maggio del 2010 ha pubblicato con Rizzoli il romanzo Ma quale amorePremio letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa 2011.[13]

Il 30 settembre 2011, al Teatro San Carlo, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana, in occasione delle celebrazioni per il 150simo anniversario dell'Unità d'Italia, viene eseguito l'oratorio Terra di Luca Francesconi, su libretto di Valeria Parrella; l'evento ha aperto la stagione sinfonica 2011-2012 dell'Ente lirico.[14]

Nel 2013, con Antigone, ha vinto il Premio Le Maschere del Teatro italiano come Miglior autore di novità italiana.[15] Con Euridice e Orfeo, è finalista dell'edizione 2016.[16] Nel 2014 nell'ambito del Premio Nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini” - VIII edizione, assegnata dal Comune di San Sebastiano al Vesuvio, ha vinto il Premio Letteratura per il suo romanzo Tempo di imparare.[17] Nel 2019, ha ricevuto il Premio Flaiano per la narrativa, per il romanzo Almarina, che successivamente si piazza terzo al Premio Strega 2020.[18]

Collabora con La Repubblica e con l'Espresso. Dall'8 marzo del 2006 cura la rubrica di libri del settimanale Grazia.

I suoi libri sono tradotti in 11 lingue: arabospagnolofranceseinglesetedescobosniacocecoungheresepolaccosvedese ed ebraico.[1

 

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