È il momento più buio della notte, quello che precede l'alba, quando Adriana tempesta alla porta con un neonato tra le braccia. Non si vedevano da un po', e sua sorella nemmeno sapeva che lei aspettasse un figlio. Ma da chi sta scappando? È davvero in pericolo? Adriana porta sempre uno scompiglio vitale, impudente, ma soprattutto una spinta risoluta a guardare in faccia la verità. Anche quella più scomoda, o troppo amara. Così tutt'a un tratto le stanze si riempiono di voci, di dubbi, di domande. Entrando nell'appartamento della sorella e di suo marito, Adriana, arruffata e in fuga, apparente portatrice di disordine, indicherà la crepa su cui poggia quel matrimonio: le assenze di Piero, la sua tenerezza, la sua eleganza distaccata, assumono piano piano una valenza tutta diversa. Anni dopo, una telefonata improvvisa costringe la narratrice di questa storia a partire di corsa dalla città francese in cui ha deciso di vivere. Inizia una notte interminabile di viaggio - in cui mettere insieme i ricordi -, che la riporterà a Pescara, e precisamente a Borgo Sud, la zona marinara della città. È lì, in quel microcosmo così impenetrabile eppure così accogliente, con le sue leggi indiscutibili e la sua gente ospitale e rude, che potrà scoprire cos'è realmente successo, e forse fare pace col passato.
Donatella Di Pietrantonio con Borgo Sud torna a raccontare le vicende delle due Protagoniste de “l’Arminuta“, ormai adulte e alle prese con le diverse pieghe della vita, distanti ma unite dallo stesso vuoto esistenziale lasciato come conseguenza della disaffezione ricevuta da bambine.
Analizzando il libro si colgono diverse differenze rispetto al Precedente: Si passa infatti da un Bisogno di sentimenti puri, affetti veri e sinceri ad una Realtà costruita e vissuta fatta di Sbagli e Delusioni; il “Focus” dell’Autrice poi (al contrario del libro precedente) è nettamente incentrato su Adriana che si può considerare la vera Protagonista del libro.
La costante invece tra i due libri è rappresentata da un Passato che ritorna, che colpisce e ferisce, che ancora una volta riunisce due sorelle tanto diverse, figlie di nessuna madre, una moglie l’altra madre, “condannate” a commettere errori perché non abituate ad un’Affettività sincera; l’Arminuta (senza nome neanche in questo seguito) fuggita a Grenoble adesso è una donna affermata, impegnata in un matrimonio borghese; Adriana è la “solita” ribelle e istintiva, ingenuamente vittima di un Amore folle, succube di un mondo fatto solo di botte, grida e silenzi.
C’è da dire che all’inizio del libro si rimane un po’ disorientati perchè l’Autrice, volendo stimolare la curiosità del lettore, non ci racconta tutto subito, centellina ogni immagine e dialogo, giocando con la Narrazione che procede attraverso salti temporali che solo apparentemente rischiano di rendere meno coinvolgente l’impatto emotivo del lettore.
Lo Stile è strutturato da parole esatte, calibrate con leggerezza e acume, una amabilità che si amalgama al dolore, che ferisce ma gentilmente.
La Trama del libro (con quella telefonata) riporterà la sorella più grande sui luoghi del suo Passato, un Passato che era di entrambe, ma che da principio costringerà solo Lei a salvare tutto quello che Adriana indirettamente costringerà a rivivere.
Corsa in aiuto della sorella più piccola per medicare le ferite della vita,alla fine si scoprirà lei stessa bisognosa di cure dopo che Adriana, con il suo trambusto esistenziale, costringerà a guardare in faccia la Verità, ad aprire gli occhi sulle sue crepe e fragilità di legami supportati più da bisogni che da scelte consapevoli, guidando entrambe verso una stabilità fatta di accettazione e condivisione.
Complimenti a Donatella Di Pietrantonio che con questo secondo “Atto” realizza un Romanzo Intimo che si nutre di contraddizioni, Tenero e Feroce nello stesso tempo.
La forza del suo libro è quella di trattare Temi dove molti possono riconoscersi; Abbandono e Drammaticità nella vita sono esperienze utilizzate dall’Autrice per formare e rendere più forti i suoi Personaggi che, nonostante cerchino di fuggire dal loro Passato, si ritrovano a viverlo attraverso pagine Tristi, a volte fin troppo Crudeli ma comunque sempre ricche di Umanità.
( Recensione di Walter Bianco da AmabiliLetture Blog )
Donatella Di Pietrantonio vive a Penne, in Abruzzo, dove esercita la professione di dentista pediatrico. Con L'Arminuta (Einaudi 2017, tradotto in piú di 25 paesi) ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Campiello, il Premio Napoli e il Premio Alassio. Per Einaudi ha pubblicato anche Bella mia (prima edizione Elliot 2014), con cui ha partecipato al Premio Strega 2014 e ha vinto il Premio Brancati, e Borgo Sud (2020).
Nessun commento:
Posta un commento