mercoledì 29 marzo 2023

AZZARDO di Alessandra Mureddu

 

«Entro nella sala col passo trionfale di chi va a riprendersi il mondo. Le banconote da cinquanta, a colpi di un euro al secondo, spariscono nella fessura una via l’altra. Le conchiglie, quando escono, fanno pof, come lo schiocco di labbra di un pesce».

A quarantun anni, nella pienezza della propria vita, una donna decide di salvare il padre, avvocato e giocatore patologico. E salvarlo significa addentrarsi nel mondo delle sale da gioco: un mondo senza finestre in cui non si distingue il giorno dalla notte, e neppure chi vince da chi perde, perché ogni vincita è destinata a finire nella fessura della slot: se ti è andata bene vorrai vincere di piú, se stai perdendo continuerai a giocare per rifarti. Cosí, la figlia che voleva salvare il padre si ritrova a dover salvare se stessa dalla malattia del gioco, che la trascina in un gorgo senza fine. Il conto si svuota, i capelli si imbiancano, il corpo sparisce sotto una larga tunica nera. Le relazioni, gli amici, i colleghi, la famiglia: tutto viene intaccato in nome di questa febbre morbosa. Gli ori di famiglia rubati ai genitori e svenduti nei «Compro oro» per una manciata di contanti da dilapidare in fretta.

Se può esserci salvezza, passerà forse dai Dodici Passi del Programma di recupero per i Giocatori Anonimi, ma le ricadute eroderanno ogni volta qualcosa di piú profondo. O forse la salvezza s’insinuerà in un sogno o in un piccolo gesto come quello del padre nella pagina finale del libro.

 
Romanzo d'esordio davvero d'impatto quello di Alessandra Mureddu che racconta, con voce sempre limpida e ferma nonostante a tratti si pieghi a divenire cruda e senza filtri, una condizione esistenziale drammatica di una donna di 41 anni che, tra sofferenza e irrisione, mette a nudo tutta la sua fragilità umana.
 
Attraverso la scrittura l'autrice riesce a prendere le distanze per descrivere una storia vissuta sulla pelle dove la mancanza d'aiuto e l'ostilità diventano più nocive della dipendenza stessa nel tentativo poi di restare in equilibrio tra astinenza e sobrietà isolandosi completamente dal mondo e dagli affetti circostanti.

Attraverso le pagine del libro scopriamo che, poco alla volta, tutti quei piccoli gesti appartenuti al padre, dopo aver prima combattuto e poi perso la sua battaglia, adesso sono parte integrante della protagonista, presenti in una simbiosi quasi inevitabile innescata da un rapporto che, se da una parte crea distanza, dall'altra genera un legame quasi materno dove emerge poi una gelosia innaturale per un cambio di ruoli inaspettato.

Il perbenismo, annientato dal suo essere tabù all'interno di un sistema dove anche la condizione di donna è annichilita, passa quasi inosservato per mezzo della tenerezza con la quale l'autrice si rivolge alla protagonista che, incapace di stabilire un limite, cercherà un punto di rottura, non nella perdita del denaro, ma con la perdita dei valori più riconducibili alla sfera affettiva.

Il conto in banca che si svuota e i capelli che diventano bianchi sono solo "campanelli d'allarme" inutili per una vita asettica, per un esistenza che ormai si limitava a galleggiare tra internet, gioco, sesso e amanti e dove il senso di colpa rimaneva purtroppo in vita solo per pochi attimi, schiacciato dal bisogno di giocare senza ormai più prestare importanza al vincere o al perdere.

L'autrice è davvero brava nell'accompagnare il lettore in maniera onesta e sincera tra le varie tappe di un decadimento morale e fisico attraverso un racconto che, pagina dopo pagina, risponde sempre più all'esigenza terapeutica di analizzarsi attraverso una sorta di diario dove, con voce a volte debole a volte invece implacabile, si riesce a comprendere come la rabbia possa diventare l'unica amica fedele per intraprendere un percorso di salvezza, ricostruendo passo dopo passo un recupero, lento ma graduale, di tante piccole cose, tornando ad una quotidianità che all'inizio sembrava inarrivabile solo perché troppo scontata in una vita del tutto lontana dall'abisso in cui si era caduti.

Tantissimi complimenti sinceri ad Alessandra Mureddu per il coraggio con cui ha scritto una storia capace, nonostante la sofferenza espressa, di catturare emozionalmente fin dalle prime pagine; personalmente credo di aver percepito nel libro non solo il bisogno di raccontare una storia personale ma anche la necessità di esprimere tutta la complessità nel vivere, non solo legata alla dipendenza ma anche unita alla difficoltà dei rapporti umani analizzando solo uno dei tanti abissi dove purtroppo la fragilità dell'essere umano può precipitare, sottolineando l'importanza però di chi è intorno per riuscire ad emergere e tornare a vivere.
 




AZZARDO

AUTRICE: ALESSANDRA MUREDDU

EDITORE: EINAUDI

GENERE : NARRATIVA CONTEMPORANEA

USCITA: 7 FEBBRAIO 2023

FORMATO: BROSSURA/E-BOOK


ACQUISTA


Nessun commento:

Posta un commento

Formule mortali di François Morlupi

 In una torrida estate romana, un anziano cammina nel parco di villa Sciarra, nell’elegante quartiere di Monteverde. Un odore tremendo atti...