Il grande parco di villa Pamphili, a due passi dal Vaticano e da Monteverde, ha due volti molto diversi: di giorno è un giardino che accoglie bambini, anziani e sportivi; di notte si trasforma in un rifugio abusivo per senzatetto, drogati e prostitute. All’alba di una gelida mattina di gennaio, una di loro viene trovata senza vita, brutalmente uccisa con un’arma da taglio. Era italiana, aveva poco più di vent’anni, era una ragazza sola, si vendeva per pagarsi l’università. L’omicidio sconvolge il commissario Ansaldi e i suoi agenti, perché apre uno squarcio di disperazione nella tranquilla routine del loro quartiere. In più, arriva proprio nel momento peggiore, a due settimane da un importante vertice politico tra i principali capi di Stato europei, con gli occhi del mondo puntati sulla capitale. Che ci sia o no un legame tra i due eventi, per il commissario è appena iniziata una terribile corsa contro il tempo.
Francois Morlupi, dopo il brillante esordio con "Come delfini tra pescecani", conferma tutte le sue abilità stilistiche nello scrivere un noir "fuori dagli schemi" soprattutto per la complessità descrittiva dei suoi protagonisti dai quali emerge, non sicurezza e determinazione, ma una serie di limiti e debolezze che alla fine contrastano giocando con i ruoli di ognuno, permettendo di risultare più empaticamente vicini al lettore che assorbe la loro naturalezza e ironia attraverso una narrazione che scorre in maniera spedita anche perchè, con molta maestria, l'autore è capace di smorzare i toni nelle fasi più "confuse" di un indagine che per molti aspetti viene intensamente percepita come reale e anche, per le sue sfumature, purtroppo abbastanza vicino al nostro quotidiano.
La storia si svolge nella Capitale, dipinta attraverso i colori dei suoi quartieri, attraversando parchi e strade, valorizzando da una parte il suo fascino e dall'altra mettendo in luce anche gli aspetti più sgradevoli di una città invasa da sporcizia, prigioniera del traffico e schiava di delinquenza e prostituzione.
Sarà proprio con il ritrovamento di una giovane prostituta uccisa in maniera brutale che inizieranno le indagini per i cinque di Monteverde, alle prese ancora una volta con un caso difficile, ancor di più pressati da un contesto in continua fibrillazione per un prossimo vertice politico che richiedeva rigore e tempi strettissimi nel chiudere il caso.
Già dalle prime battute si percepisce la difficoltà per i cinque nel risolvere un delitto che, non solo aveva destato la tranquillità di un quartiere, ma che si presentava anche più complesso perché c'erano davvero pochi indizi a cui aggrapparsi che, oltre a portare verso un punto morto l'indagine, non sembravano apparentemente collegati a nessuna delle persone coinvolte ; il fiato sul collo dei superiori e la necessità di chiudere in fretta un caso "spinoso" trascineranno i nostri protagonisti verso una corsa ad ostacoli contro il tempo, cercando di fronteggiare frustrazione e insoddisfazione non solo in ambito lavorativo.
In gran parte del romanzo domina una sensazione d'impotenza nei confronti di un killer che si prendeva gioco delle forze dell'ordine, divertendosi come il gatto con il topo, assecondando quel piacere perverso che non collimava però con la volontà di destabilizzare i poteri forti che invece, storditi e disorientati, sembravano pensare l'esatto contrario.
Nella vicenda possiamo facilmente ritrovare temi principali come odio, rabbia e vendetta che l'autore addossa ad una società malata, non perfetta che a volte opprime fino a generare un male che il più delle volte era celato nelle parti oscure di persone insospettabili che invece, divincolate dalla moralità, schiacciate finivano per cadere nell'abisso inghiottite dal nero più profondo.
La scrittura di Morlupi risulta diretta, sempre semplice e molto vibrante, arricchita da un indole sarcastica che ben si completa con una narrazione che non conosce tempi morti; l'abilità dell'autore poi si manifesta nel giocare, sia con il lettore che con i suoi personaggi, portando su false piste, seminando indizi contraddittori che, prima spogliano le certezze, e poi diventano pezzi fondamentali per ricostruire un puzzle davvero intricato.
Il libro, attraverso un sali e scendi di sensazioni e colpi di scena, giunge alla conclusione dove prevale un dolce senso di amarezza per un finale che, oltre a spiazzare, sembra quasi non liberare "emotivamente" i nostri protagonisti, lasciando nel lettore anche parecchi dubbi su alcune sfaccettature dei singoli personaggi che, appena solo accennate durante la vicenda, solo adesso prendono colore e forma.
Davvero tanti complimenti sinceri al simpaticissimo Francois Morlupi (che ringrazio tanto anche per la dedica) che ancora una volta si rivela un autore capace di coinvolgere con le sue storie attraverso uno stile diverso e originale rispetto al genere, che sa conquistare il lettore, non solo attraverso i protagonisti, ma anche con una narrazione sincera che rispecchia la veridicità di un storia ricca di suspense e tensione, ben dosata e alternata a fasi dove emerge tutta l'ironia di un autore che sa mettere "alla berlina" i suoi personaggi a cui è facile affezionarsi perché resi più umani e sensibili agli occhi di chi legge.
Francois Morlupi
Classe 1983, italo-francese, lavora in ambito informatico in una scuola francese di Roma. Prima di questo ha scritto due romanzi, che per mesi sono stati sempre ai primi posti delle classifiche ebook, diventando un caso editoriale.
TITOLO : NEL NERO DEGLI ABISSI
AUTORE: FRANCOIS MORLUPI
EDITORE: SALANI
GENERE: GIALLO/THRILLER
USCITA: 3 MARZO 2022
FORMATO: BROSSURA 480p
Nessun commento:
Posta un commento