giovedì 3 giugno 2021

L'Archivio degli Dei di Miriam Palombi


 


Una maledizione antica ha originato una scia di sangue che attraversa i secoli. Macabri omicidi rimasti insoluti. La galleria degli uffizi mostra opere d’arte che custodiscono inquietanti rivelazioni nascoste nelle loro pennellate. Un segreto pericoloso, taciuto da alcuni e rincorso da altri, che renderà l’uomo simile agli dei. Un’insidiosa caccia al tesoro disseminata di trappole mortali dalle quali ci si potrà salvare soltanto grazie a astuzia e conoscenza.




Il libro di Miriam Palombi ci regala un viaggio particolare attraverso epoche diverse e la sua Narrazione, partendo dalla Firenze Medicea, arriva fino ai giorni nostri. La bravura dell’Autrice si dimostra sia “nell’ingannare” raccontando realtà apparentemente separate dalla Trama, sia nel tirare le fila di un intreccio fittissimo, dimostrando abilità nel portare il lettore verso una verità che raccoglie i suoi indizi nel Passato per concludersi in un epilogo avvincente e del tutto non previsto.

 

Lo Stile utilizzato si frastaglia bene tra le ossessioni, i misteri e le vicende umane raccontate impregnate di sventatezza umana; uno Stile che coinvolge tutti i sensi che vengono provati da molti elementi, come i suoni metallici, lo scorrere dell’acqua e anche dal bagliore delle luci delle lanterne, che accompagnano e accrescono la suspance delle fasi più oscure del libro.

 

La Trama porta a scoprire un eredità maledetta che si tramanda da diversi anni, legando le anime di 3 uomini che giunti a tale verità reagiranno in maniera diversa: chi non comprendendo finirà per impazzire, chi avrà la presunzione di capire e chi, forse il più saggio dei tre, avendo solo intuito il “Potere Distruttivo” di tale Tesoro, decise di scappare rifugiandosi in una vita fatta di anonimato.

 

Durante la fase iniziale del Libro c’è un po’ di lentezza o forse il Ritmo, non sempre frenetico, è volutamente adattato per concentrarsi senza distrazioni sui complotti e misteri che saranno la base per lo sviluppo della Trama solo se compresi a pieno; si passa così da momenti di sofferenza umana a momenti di esultanza per la ricerca di quel “Tesoro” che sarà ossessione per alcuni e fonte di maledizioni per altri.

 

La concatenazione degli eventi è ben fondata e dimostra il lavoro “dietro le quinte” della Palombi, capace di restare “cristallina” anche nelle fasi dove descrive concetti meno comprensibili.

 

Il libro poggia su 3 Temi Principali : AlchimiaEsoterismo e Arte. Proprio l’Arte, secondo me, è l’elemento capace di colpire e affascinare di più, con le descrizioni affascinanti appartenenti al mondo Fiorentino, con Firenze e la Galleria degli Uffizi a fare da mattatori. Uno dei ProtagonistiLorenzo, s’imbatte per caso in questa “Sciarada” cercando di risolverla analizzando le opere appartenenti alla collezione della Galleria, per tradurre un codice necessario per arrivare a quel tesoro nascosto negli anni. Nella ricerca incontrerà Marco che, differentemente da Lorenzo, viene indirizzato quasi per “dovere” su questa caccia al tesoro, essendo l’ultimo discendente degli Arrighi, famiglia che per anni tramandava la custodia del Segreto.

 

Il libro gioca sul connubio tra Potere e Esoterismo: la volontà dell’uomo di conoscenza e la sua bramosia di sostituirsi a Dio viene espressa nella figura di Francesco I de Medici. Il suo Amore per l’Alchimia aveva portato verso una punizione divina tramutata per questo in quella maledizione che colpiva gli uomini attraverso gli anni.

 

Così, dopo aver messo a repentaglio la loro esistenza, Lorenzo e Marco ci accompagneranno verso un Epilogo molto Adrenalinico, dove abbiamo lo scontro tra Ragione e Superbia, con la scoperta di una Verità che stupisce il Lettore.

 

Molto bello il libro di Miriam Palombi, a cui vanno i miei complimenti per il suo Thriller Storico, capace di unire elementi Reali (attinti dalla Storia) a parti Fantasiose, che tra loro ben interagiscono dando vita a una Trama che non solo convince ma che coinvolge moltissimo con i suoi misteri ed elementi sovrannaturali.

 

Del libro a me personalmente ha colpito il suo messaggio celato, o perlomeno quello che ha comunicato a me: la riflessione riguardo a come l’uomo si pone di fronte alla Sete di Conoscenza, che lo porta a scoprire Verità più grandi di Lui che potenzialmente diventano Pericolose se l’Uomo diventa Superbo; Contrariamente nella Ricerca possono diventare ottimi alleati il Timore, la Paura verso ciò che Non si comprende e soprattutto il DUBBIO. Con il Dubbio l’uomo si pone di fronte al mistero con quel rispetto dovuto, necessario, senza sentirsi inferiore o in difetto principalmente riuscendo a non dare per scontata la Verità. Un “Peccato” necessario per l’uomo, uno di cui non pentirsi, lo stesso di cui parlava Tolstoj quando diceva:

 

” IL MIO PECCATO PRINCIPALE È IL DUBBIO. IO DUBITO DI TUTTO E MI TROVO SEMPRE NEL DUBBIO”.


...(Recensione di W. Bianco da AmabiliLetture)




Miriam Palombi 
Nasce a Milano nel 1972. Ceramista e scrittrice, appassionata di simbologia e cultura horror. Membro della Horror Writers Association. Tra i fondatori del blog Horror Cultura. Autrice di narrativa horror, thriller e dark fantasy. Le sue opere esplorano un universo macabro e spettrale, ispirandosi ai temi più classici del genere.


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