lunedì 30 maggio 2022

Morsi di Marco Peano

 

Tutto ha inizio con una ragazzina che gioca nella neve. Si chiama Sonia, sono le vacanze di Natale del 1996 – quelle della grande nevicata – e lei deve passarle suo malgrado a casa della nonna. Siamo a Lanzo Torinese, un paesino di mezza montagna dove ogni cosa sembra rimasta ferma a cinquant’anni prima. Compresa la casa cigolante e ingombra di mobili in cui vive nonna Ada, schiva, severa vecchia che nella zona ha fama di guaritrice (ma chissà, forse è altro), per la quale Sonia prova un affetto distante. La scuola ha chiuso prima del previsto a causa di quello che tutti chiamano “l’incidente”: la professoressa Cardone, acida insegnante di italiano, si è trincerata nella sua aula e durante una lezione – di fronte a una classe segregata e terrorizzata – ha fatto qualcosa di indicibile. Qualcosa che adesso, mentre Lanzo un po’ alla volta si svuota per via delle feste e dell’incessante vento ghiacciato, sembra riguardare tutti gli abitanti. Toccherà a Sonia, insieme al suo amico Teo, ragazzino di famiglia contadina educato alla voracità, affrontare l’incubo in cui sono precipitati. Complici per forza, Sonia e Teo si avventurano nel biancore accecante della neve col distacco curioso di chi non ha pregiudizi e forse proprio per questo può sperare nella salvezza. Ma che cos’è la salvezza? Andar via, cambiare vita? O restare e tentare di resistere?


Marco Peano ha scritto un romanzo che mi ha piacevolmente spiazzato e sorpreso, attraverso una trama che si sviluppa pagina dopo pagina in maniera davvero inattesa con tanti colpi di scena.

Se il libro nella parte iniziale viene percepito come un romanzo di formazione ecco che quasi subito un singolo sconvolgente episodio stravolge la narrazione che passa rapidamente senza filtri dall'Horror per il Fantastico, trasformandosi in una favola dark che fondamentalmente racconta il passaggio dall'infanzia all'età adulta scoprendo la vita e le sue verità nel bene e nel male.

La vicenda è ambientata nelle valli torinesi durante le vacanze di natale 1996, un luogo dove la vita sembrava essersi fermata, dove la quotidianità trascorreva rallentata fino a quando qualcosa di indicibile sconvolge tutto e tutti fin dalle viscere, dando il via a nefasti episodi che macchieranno il candore della neve con il rosso del sangue.

I due protagonisti sono solo due ragazzini, Sonia e Teo, uniti da un amicizia timida e sincera che, come l'intero paese, vengono coinvolti da un incubo figlio di una follia che costringerà i due a crescere in fretta per affrontare quell'orrore che aveva strappato di dosso lo loro innocenza.

Il lettore accompagnerà Sonia e Teo in questo viaggio di sola andata dove per sopravvivere bisognava capire in fretta se fosse meglio scappare o rimanere per resistere:

Sonia più razionale e risolutiva mentre Teo più insicuro e ingenuo per la prima volta nella loro vita erano soli e senza l'aiuto di nessuno, costretti a fare i conti con una morte, sviscerata nel romanzo in maniera macabra ma naturale, raccontando quell'incubo in cui erano sprofondati con occhi innocenti.

Lo stile dell'autore si mantiene senza dubbio molto scorrevole in ogni parte del romanzo; sempre incisivo e graffiante, risulta molto tagliente e freddo nelle fasi più cruente, sicuramente per non lasciare tempo e spazio alla pietà e alla comprensione che risulta presente invece nelle parti narrative più cupe che mostrano il fianco alla riflessione più profonda.

L'autore utilizza a pretesto l'epidemia nel romanzo per edificare una società incapace di lottare e combattere, logorata sotto i colpi non solo di un male che tornava ciclicamente sotto forme diverse, ma anche da un'incomunicabilità e staticità che impediva di evolvere; una società (moderna) destinata all'autodistruggimento se intrapresa la strada del rifiuto verso tutto quello che è nuovo e diverso, incapace di reagire alla perdita comune non accettando un cambiamento inevitabile, un futuro necessario per andare avanti.

Quello di Peano è un libro che colpisce forte con la stessa intensità dei colpi inferti dal terrore che incupisce la vicenda narrata, un dolore sordo che diventa allegoria di una paura del crescere e affrontare le difficoltà della vita mettendosi in discussione.

Complimenti sinceri a Marco Peano che con il suo romanzo riesce a "demolire" i cardini di un Genere ben distinto, che nel libro si modellano invece in maniera originale su varie sfaccettature e interpretazioni, emozionando i lettori attraverso una lettura che forse solo nel finale appare un po' troppo "precipitosa", lasciando frustrazione per tante domande insolute in un epilogo di una vicenda sconvolgente quanto trascinante che sembra non essersi preso il tempo necessario per ricevere i meritati applausi.


 




Marco Peano è nato a Torino nel 1979, ed è editor di narrativa italiana per la casa editrice Einaudi. Ha pubblicato nel 2015 il suo primo romanzo, L’invenzione della madre (minimum fax), un successo di critica e di pubblico, Premio Volponi opera prima e Premio Libro dell’anno di Fahrenheit.



TITOLO : MORSI

AUTORE : MARCO PEANO

EDITORE : BOMPIANI

GENERE: NARRATIVA

USCITA: 19 GENNAIO 2022

FORMATO: COPERTINA FLESSIBILE

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