Antonio Lanzetta ha scritto un libro che coinvolge e trascina, pagina dopo pagina, con una storia immersa in una suspense quasi ipnotica che gioca con il lettore attraverso paura e tensione.
La trama si snoda attraverso storie parallele, salti temporali in diverse epoche storiche dove sviluppare in modo simultaneo diverse tematiche che si sdoppiano nel passato per poi ricostruirsi nel presente narrativo al fine di rendere ancora più articolato un intreccio che risulta complesso nel suo insieme e allo stesso modo molto originale.
La storia, ben costruita dall'autore, affonda le sue radici in un male che, generato e alimentato da vendetta e odio, era cresciuto negli anni anche grazie all'illusione di poter essere controllato, contenuto a fatica fino a quando quell'ossessione era ormai divenuta incontrollabile, rendendo irrecuperabilmente instabile l'equilibrio tra luce e buio.
Il libro è anche un romanzo di formazione dove possiamo facilmente ritrovare personaggi tipici delle storie di Lanzetta, raccontati senza filtro attraverso la loro intimità e con molte sfaccettature; in particolare come protagonisti ritroviamo bambini, anime innocenti che, trascinati con forza nell'età adulta, lottano e soffrono perché costretti a pagare colpe di chi è più grande, soffocati da una negatività nella quale riescono, con coraggio e caparbietà, a trovare motivo per trasformarsi, ragione per evolvere positivamente nel corso della vicenda, uscendone alla fine più forti e consapevoli.
Il protagonista del libro è Bruno, ragazzo orfano timido e fragile, cresciuto senza amore, abbandonato dai genitori e dimenticato dalla vita; derubato e tradito dalla speranza, trascina la sua adolescenza come tutti coloro che, costretti dalla società ad essere ultimi, non sono più capaci di sognare, di desiderare qualcosa di meglio; nessuna mano tesa per Bruno, solo rassegnazione ad ingiustizia e dolore, abituato a non chiedere più nulla a quel destino che, dopo averlo ingannato, mosso a pietà riuscirà ad intervenire in suo favore fornendo accidentalmente un occasione per uscire da quel tunnel stretto e buio; messo alla prova il nostro protagonista sarà costretto a confrontarsi con tanta sofferenza, con un dolore prigioniero di un mondo avvolto dal male che farà risvegliare in lui quel suo essere speciale, un dono con il quale riuscirà a fronteggiare una situazione più grande di lui.
Da questa esperienza Bruno uscirà profondamente segnato e cambiato per sempre, sostenuto da sentimenti ritrovati come amicizia e comprensione, più consapevole e maturo; Accelerando il passaggio all'età adulta, quando ormai era riuscito a svincolarsi dalla paura, Bruno da preda si trasformerà in cacciatore, un guardiano silenzioso che difendeva quel confine tra il sogno e realtà misurandosi con quell'essere che si nutriva di paura.
Lo stile inconfondibile di Lanzetta, anche in questo romanzo, rende davvero imprevedibile l'intreccio narrativo che, stravolto continuamente pagina dopo pagina, ribalta tutte le certezze acquisite durante la lettura, ripagando attraverso una vivacità descrittiva, forte e d'impatto, arricchita dalle tantissime descrizioni evocative presenti nel libro, dove l'attenzione particolare per le metafore fa spaziare il lettore in elementi tipici di un genere gotico che mescola bene paura e commozione.
Un dialogo serrato, insieme a capitoli brevi, riescono bene ad adattarsi ad un atmosfera contrassegnata da paura e angoscia che, "penetrando" nei protagonisti, permettono di esplorare la loro natura umana scandagliando le parti più intime e profonde, riuscendo di fatto a esprimere al meglio la "filosofia letteraria" di Lanzetta: per l'autore difatti quello non si deve temere solo quello che non si vede, come il buio , ma anche chi, presente fisicamente, quel buio lo porta dentro, alimentando il male che affascina e rende schiavi, celando crudelmente tante verità inimmaginabili.
Il romanzo di Lanzetta (come sempre) fotografa bene i conflitti interiori, le difficoltà della vita, stimolando chi legge a farsi domande e non a trovare risposte; la sua bravura si traduce principalmente nella caratterizzazioni dei suoi personaggi che, come esseri sociologici, emergono empaticamente, nascondendo sempre sfumature diverse, riuscendo ad evolversi durante la vicenda narrata che, in una disamina socio culturale, gravita sempre verso un male espresso nelle sue varie forme, radicato in uomini che, nonostante il contesto, saranno sempre prigionieri di sentimenti come rancore e odio, succubi della vendetta che li condiziona avvelenando la vita, lasciando profonde ferite non solo in chi agisce ma anche in chi subisce che, molto spesso, paga il prezzo della sua innocenza.
Tantissimi complimenti sinceri ad Antonio Lanzetta (che da anni seguo con molta stima e simpatia) perchè anche con quest'ultimo suo romanzo riesce non solo a non deludere le aspettative dei suoi lettori, ma anche ad appassionare e coinvolgere pienamente attraverso una storia originale e ben costruita, divisa tra la vita e la morte, capace di oltrepassare i limiti di una tensione narrativa che cattura emotivamente, accompagnando il lettore negli abissi più profondi della paura attraverso dolore e angoscia.
Antonio Lanzetta
Vive a Salerno. Ha iniziato a scrivere fantasy/young adult, poi ha virato verso il thriller, prima con il racconto breve Nella pioggia, finalista al premio Gran Giallo di Cattolica, e poi con Il buio dentro, romanzo tradotto in Francia, Canada e Belgio. Il buio dentro è stato anche citato dal «Sunday Times» come uno dei cinque migliori thriller non inglesi del 2017.
Editore : Newton Compton
Genere : Thriller
Data di Pubblicazione: 7 Ottobre 2021
Formato : Copertina Rigida 384p.
E-Book
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